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 2019  settembre 13 Venerdì calendario

Tutankhamon show

È come un vecchio rocker che fa la sua tournée di addio. «È la prima e l’ultima volta per ammirarlo fuori dall’Egitto» strillano manifesti, dépliant, spot alla tv. L’ultima volta che si era visto a Parigi era il 1967 e accorsero 1,2 milioni di francesi. Questa volta il record è stato superato: 1,3 milioni di fan in appena cinque mesi. King Tut è di passaggio nella Ville Lumière, impossibile non accorgersene. “Tutankhamon, il tesoro del Faraone” è la mostra dei superlativi.Lunghe code nonostante l’orario prolungato fino a mezzanotte. Torpedoni che dalla provincia arrivano per scaricare gruppi davanti alla Grande Hall della Villette, trasformata in un angolo della Valle dei Re, mancano solo le Piramidi. Tutti accorrono per questi ultimi giorni di show, alla fine della prossima settimana la carovana del giovane faraone passerà la Manica per installarsi alla Saatchi Gallery di Londra.L’Egitto ha autorizzato eccezionalmente la tournée mondiale del tesoro ritrovato nella tomba del giovane faraone quasi un secolo fa, nel 1922, perché ha bisogno di soldi per finanziare il grande museo egizio che sarà inaugurato al Cairo proprio in occasione del centenario della scoperta dell’archeologo britannico Howard Carter.
Per lanciare la gigantesca operazione il regime del presidente Abdel Fatah Al Sisi ha siglato un accordo con il gruppo di eventi Img, che organizza anche il concorso di Miss Universo. E a giudicare dai numeri la maledizione di Tutankamon non ha pesato sugli affari. La società Img non fornisce cifre sugli incassi, ma visto che i biglietti costano 22 euro, 24 nel weekend, il giro d’affari a Parigi ha già superato i 23 milioni di euro a cui si aggiunge un gettone di presenza di 5 milioni di euro pagato in anticipo agli organizzatori.
Gioielli, strumenti musicali, amuleti, bauli, poltrone, guanti. La mostra presenta 150 oggetti, tra cui 50 mai esposti prima fuori dall’Egitto. È solo una piccola parte dei 4500 oggetti della tomba del faraone morto 3300 anni fa.
La folla procede a rilento nelle grandi sale dalla scenografia “immersiva”, mantra del nuovo art-business insieme alla moltiplicazione di supporti interrativi per sapere tutto di camere mortuarie, mummie, dinastie dei faraoni. Sembra di stare a teatro, musica di sottofondo ovunque, fasci di luci e penombre studiate per esaltare atmosfere egizie. Nonostante la visita sia a numero chiuso si fatica ad avvicinarsi alle bacheche. Qualcuno tenta di trovare una scorciatoia negli oltre duemila metri quadrati di esposizione per arrivare prima al clou della mostra, il sarcofago miniatura della grande star, davvero piccolo.
«Ha un valore inestimabile, molto più della Gioconda» spiega una madre a suo figlio che forse non ascolta perché ha il casco dell’audio- guida. Gli organizzatori hanno stipulato una polizza in caso di furto per oltre 800 milioni di euro. C’è chi resta deluso perché la maschera funeraria è rimasta al Cairo: per legge non può viaggiare fuori dall’Egitto. Alla Villette si può incrociare lo sguardo di King Tut in piedi su una pantera nera, simbolo del mondo dei morti, e la sua raffigurazione in un video di Beyoncé, ripreso nella sezione dedicata alla “Tut-mania” che imperversa tra moda, spettacolo e pubblicità. Dopo Los Angeles, Parigi, Londra, si volerà fino a Sydney. La tournée del rocker in oro massiccio continua.