ItaliaOggi, 12 settembre 2019
L’elettricità dal vento è in crisi in Germania
In Germania, da circa un anno il settore dell’eolico terrestre è sprofondato in una crisi tale da minacciare la transizione energetica, partita nel 2010, che ha l’obiettivo, fissato da Berlino, di produrre il 65% dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Oggi è al 40%. L’espansione dell’energia eolica è fondamentale per l’uscita dal nucleare, nel 2038, e dal carbone (38% nel 2018). Il ministro tedesco dell’economia, Peter Altmaier, ha riconosciuto che il settore, strategico, si trova a fare i conti con grossi problemi soprattutto quando si tratta di costruire gli impianti sulla terraferma, arrivati ad un punto morto e che, invece, il governo tedesco intende rilanciare prevedendo misure ad hoc studiate insieme agli Stati che compongono la Repubblica federale. Tra le misure evocate, Berlino vuole facilitare la disponibilità delle aree per l’installazione di parchi eolici, bloccati spesso dai cittadini, e accelerare la concessione dei permessi.Il momento è grave. Il costo sociale di questa crisi è pesante: il settore ha già perso 26 mila posti di lavoro sui 160 mila che contava nel 2017, secondo le cifre riportate da Le Monde. La costruzione delle turbine eoliche terrestri, dopo aver raggiunto il picco di 1.800 unità nel 2017, è sprofondata a 743 nel 2018 portando il totale a poco sopra le 30 mila unità. Nei primi sei mesi del 2019 soltanto 89 turbine eoliche sono state installate. Il peggior semestre da vent’anni a questa parte. Nel 2017 la capacità dell’eolico terrestre è aumentata di 5,3 gigawatt (Gw), ma tra gennaio e giugno 2019 l’incremento è stato solo di 0,3 (Gw). Considerando anche l’eolico offshore, meno toccato dalla crisi, la Germania dovrà installare impianti per la produzione di 1,5 Gw contro i 6,6Gw complessivi del 2017 quando, invece, per raggiungere gli obiettivi fissati da Berlino, la Germania dovrebbe aumentare le proprie capacità eoliche terrestri di 5 Gw l’anno.