Libero, 12 settembre 2019
Procuratori da mezzo miliardo
Che fatica la vita degli agenti sportivi. Soprattutto di quelli che hanno la fortuna di gestire calciatori ambiti dai top club europei, possibilmente in scadenza di contratto. Sono infatti i parametri zero quelli generalmente più remunerativi per gli intermediari. Il perché è semplice: non essendo previsto il costo del cartellino, si richiede una commissione, più o meno alta a seconda di quanto sia conteso il giocatore in questione. Ovviamente si contano sulle dita di una mano gli agenti che possono considerarsi tanto ricchi quanto influenti nel mondo del calcio: l’élite è rappresentata da Jorge Mendes e Mino Raiola, ma in generale è tutto il settore che sta crescendo. Secondo i dati del Fifa Tms (transfer match system), gli intermediari hanno incassato commissioni pari a 478 milioni di euro nell’ultima finestra di mercato, in aumento rispetto ai 445 dell’anno precedente. L’Europa ha un primato sempre più netto in materia di trasferimenti, dato che il 76% della spesa proviene dai cinque grandi campionati. Quest’ultimi protagonisti di 48 dei 50 movimenti più costosi dell’estate per una cifra corrisposta agli agenti che si aggira intorno ai 220 milioni.JUVE CAPOFILA
Insomma, le commissioni, definite “oneri accessori” nei bilanci delle società, sono ormai diventate un nuovo modo di fare mercato. In questo senso la Juventus è maestra, e non da quest’anno: basti pensare agli 11,5 milioni versati a Jorge Mendes all’interno del maxi affare che ha portato Cristiano Ronaldo (34) all’ombra dell’Allianz Stadium, ma soprattutto ai 15,8 pagati agli agenti di Emre Can (25) per battere la concorrenza di Real Madrid e Bayern Monaco. Senza dimenticare i 2,2 milioni con i quali gli intermediari di Miralem Pjanic (29) sono stati “ricompensati” per il buon esito del rinnovo contrattuale. Nel corso di quest’estate, la Juve ha confermato di non aver paura di elargire commissioni da capogiro a patto di realizzare i propri desideri in sede di calciomercato: per Adrien Rabiot (24) i bianconeri hanno dovuto sborsare una cifra vicina ai 10 milioni alla mamma-agente Veronique, mentre per Aaron Ramsey (28) ne sono bastati “appena” 3,7. Diverso il discorso per Matthijs de Ligt (20), che è costato 75 milioni di cartellino e 10,5 di commissione a Mino Raiola. Quest’ultimo protagonista anche nel 2016, con la buona riuscita del trasferimento di Paul Pogba (26) al Manchester United che gli ha permesso di guadagnare la bellezza di 26 milioni.
LE ALTRE
Se le alte commissioni richieste per i migliori giocatori sembrano rappresentare un’opportunità per top club come la Juve, lo stesso non si può dire per le altre squadre. Ne è un esempio il Napoli, che ha provato in tutti i modi ad assicurarsi Nicolas Pepé (24), salvo poi essere battuto dall’Arsenal. Proprio la commissione è stata uno dei motivi che hanno orientato l’attaccante verso l’Inghilterra: De Laurentiis non è andato oltre i 3 milioni a fronte dei 5 richiesti, mentre i Gunners hanno messo sul tavolo circa 10 milioni di ingaggio e 12 per gli intermediari. Napoli che ha poi convinto Fernando Lllorente (34) con uno stipendio attorno ai 2,5 milioni e una commissione al fratello-agente Jesus non meglio precisata (dovrebbe aggirarsi tra i 2 e i 4 milioni). Anche l’Inter si è assicurata il suo parametro zero di lusso in questa sessione di mercato: è infatti arrivato Diego Godin (34) in cambio di circa 2 milioni garantiti all’agente. Nerazzurri che nel 2018 erano stati i più “spendaccioni” in materia di commissioni, passando dai 3,1 milioni del 2017 ai 24,9 dell’anno scorso.