Corriere della Sera, 12 settembre 2019
I difensori segnano sempre di più
E il difensore cosa fa? Imposta l’azione, lancia con precisione e poi segna, a quanto sembra, dato che nelle prime due giornate di serie A il 20% dei gol(13 su 65) è arrivato da chi per mestiere e attitudine dovrebbe evitarli. E invece marca un territorio che non è il suo, spesso con regolarità: come il romanista Kolarov, già due volte a segno con Genoa e Lazio, come il granata Izzo, in gol contro l’Atalanta assieme al compagno Bonifazi e già bomber nei preliminari di Europa League.
Vanno in buca anche i marcatori puri come Chiellini (gol da tre punti a Parma) o il genoano Zapata alla Fiorentina. I calci piazzati sono il loro momento di gloria e anche la loro piccola vendetta, perché la categoria non ha iniziato la stagione collezionando belle figure: «È giusto dire che molti, soprattutto in questo momento, sono più efficaci come attaccanti che come difensori – sottolinea Roberto Cravero, ex libero di Torino e Lazio, 38 gol in carriera, ora commentatore di Dazn —. Siamo ancora in una fase di rodaggio e credo si comincerà a fare sul serio con l’inizio della Champions: per adesso si sono visti cali di tensione, disattenzioni, scarsa abitudine a certi movimenti. Abbiamo assistito anche a errori tecnici, come l’autorete di Koulibaly con la Juve o l’errore di De Ligt che non va in protezione di Bonucci sul gol di Lozano».
Il ventenne olandese si è subito riscattato nella vittoria dell’Olanda contro la Germania: in difesa e non in attacco, dove sa comunque far male all’avversario, come ricorda bene la Juventus, fatta fuori dalla Champions proprio per un suo gol di testa: «I centrali, al solito molto alti, sono avvantaggiati quando attaccano, perché in area la situazione è sempre più caotica – osserva Cravero – e basta un blocco appena accennato per rubare il tempo all’avversario. Secondo me chi difende dovrebbe avere vita più facile rispetto a un collega che viene all’attacco, ma la verità è che spesso non è più così».
Colpa – o merito, dal punto di vista dei bomber più o meno improvvisati – anche della difesa a zona sui calci piazzati. Un tema, questo, che ha accompagnato l’esperienza napoletana di Sarri e che promette di seguirlo anche alla Juventus: «In questo caso chi attacca sceglie sempre dove andare e difficilmente non arriva sul pallone. Personalmente sarei meno integralista – spiega Cravero —: se gioco contro l’Inter, che ha due difensori che vengono a saltare come Godin e De Vrij, io li marcherei a uomo. Altrimenti mi prendono il tempo e vanno in anticipo: penso ai due gol che fece Sergio Ramos contro il Napoli due anni fa in Champions».
Proprio lo spagnolo ha segnato addirittura 8 gol nelle ultime 10 partite con la Nazionale e resta uno dei migliori anche a difendere: «Ma non riesco a capire se il Pallone d’Oro è vicino o lontano. Se è riuscito a vincerlo Cannavaro, perché io no?» si è chiesto ieri il leader madridista. Il favorito per il trofeo però è un altro difensore, l’olandese Van Dijk del Liverpool, che di gol in carriera ne ha fatti già 37, non pochi. Ma fa meglio di tutti proprio quello che devono fare i centrali, là dietro: difendere.