la Repubblica, 12 settembre 2019
I Beatles non volevano sciogliersi
C’è una registrazione che, nel suo piccolo, potrebbe cambiare la storia. Almeno quella finora conosciuta che riguarda i Beatles e il destino che si consumò alla fine degli anni Sessanta. Nel settembre del 1969 i Fab Four non avrebbero affatto pensato allo scioglimento del gruppo, anzi, stavano progettando un nuovo disco. È quanto ha rivelato al Guardian uno studioso dei Beatles, Mark Lewisohn, autore di numerosi libri sulla storia della band, in base a una registrazione – effettuata negli uffici della Apple Records alla vigilia del debutto di Abbey Road — in cui John Lennon, Paul McCartney e George Harrison discutono dei progetti futuri, senza alcuna prova di quei contrasti che entro pochi mesi avrebbero portato allo scioglimento definitivo della band. L’assenza di Ringo Starr, che in quei giorni era ricoverato in ospedale per problemi di salute, sarebbe peraltro all’origine della registrazione: quel nastro, come una specie di appunto, sarebbe servito per far conoscere al quarto Beatle i progetti degli altri tre.
Quel periodo è stato sempre raccontato come una fase in cui le tensioni fra i Beatles (soprattutto fra Lennon e McCartney) avevano ormai raggiunto un punto di non ritorno. Al contrario, nella registrazione raccolta da Lewisohn i toni sono piuttosto sereni al punto che i tre presenti si organizzano per “dividersi” le canzoni del futuro album, che sarebbe stato preceduto da un singolo da mettere in circolazione prima di Natale. Di fatto, le parole contenute nella registrazione evidenziano una certa insoddisfazione fra i tre presenti: nulla però che faccia immaginare una rottura imminente e definitiva. John, che da sempre è stato considerato il primo sostenitore dello scioglimento, propone che ognuno dei tre presenti porti quattro canzoni per il nuovo album mentre Ringo avrebbe potuto sottoporne due, “se vuole”, aggiunge. In realtà, il più insoddisfatto degli equilibri della band era George Harrison, desideroso di avere un maggiore spazio come autore: quando John mette in evidenza la possibilità di firmare ognuno i propri brani mettendo così fine all’obbligatorio sodalizio Lennon-Mc-Cartney, Paul reagisce in maniera pacata sottolineando però di non aver mai considerato George un artista in grado di scrivere brani di livello, almeno fino a Abbey Road. «Questione di gusti – risponde Harrison- in fondo la gente ha apprezzato le mie canzoni».
La registrazione è uno degli elementi chiave di Hornsey Road, uno spettacolo organizzato dallo stesso Lewisohn che debutterà mercoledì 18 settembre al Theatre Royal di Northampton (poi si sposterà in altre città, da Bristol a Londra fino a Manchester dove la tournée si chiuderà il 4 dicembre) e che racconta la storia dell’ultimo album dei Beatles attraverso nastri, filmati e fotografie, oltre a diverse registrazioni di pezzi leggendari.