ItaliaOggi, 11 settembre 2019
L’ultimo libro di Diego Gabutti è dedicato a Amadeo Bordiga il fondatore del Pcd’Italia
Noir berlinese: giornalisti, agenti segreti, cabarettiste e killer georgiani sulla pista, disseminata di cadaveri, d’un carteggio segreto tra due figure monumentali della modernità, Bismark e Marx. Ma anche rouge berlinese: a correre sotto la neve, per salvarsi la vita e per sgambettare ogni altro, sono i comunisti ortodossi e quelli eretici, da una parte gli «estremisti infantili», che Lenin in persona (notoriamente un moderato di mezz’età) denunciò come tali, e dall’altra i rappresentanti ufficiali del Comintern (l’Internazionale comunista) in Germania. È il 1926. Berlino è sotto la neve.Al centro del grande parapiglia, Amadeo Bordiga, comunista napoletano e marxista granitico ma scapestrato, nonché fondatore del Partito comunista d’Italia (cinque anni prima, a Livorno) insieme ai «torinesi» dell’Ordine Nuovo, raccolti intorno ad Antonio Gramsci. Già leader indiscusso del partito, Bordiga ha perduto da un pezzo la direzione del movimento italiano, passata ai nuovi cocchi del Comintern, Palmiro Togliatti in testa. Anche la rivoluzione (se mai lo è stata) non è più all’ordine del giorno. In Italia ha vinto e stravinto Mussolini. In Germania cresce la stella degli hitleriani. A Mosca, fallito il tentativo d’esportare il bolscevismo in Europa, è di scena il «socialismo in un solo paese».
Bordiga è al suo ultimo «cammeo» nel film del movimento comunista. Di passaggio a Berlino, è diretto a Mosca per il sesto esecutivo allargato dell’Internazionale. A Mosca, subito dopo l’avventura berlinese, avrà un memorabile scontro con il «Padrone», Stalin in persona (il quale dirà: «Nessuno mi aveva mai parlato così. Dio vi perdoni, compagno Bordiga, per averlo fatto»).
Intanto, però, c’è una complicata matassa da sbrogliare a Berlino, e il tempo è contato. Nel corso d’una sola notte, ci sono rapimenti, sparatorie, attentati. Impossibile dormire o prendere fiato. Bisogna recuperare il carteggio prima che venga mattino.
Un’avventura di Amadeo Bordiga è la ristampa (ma anche la riscrittura) d’un romanzo di Diego Gabutti uscito nel 1982 in edizione Longanesi. Più che un romanzo sul milieu rivoluzionario, sul marxismo e le sue derive disumanistiche, è una fantasmagoria (come recitava la fascetta della prima edizione) sul Novecento e sui suoi fantasmi, rivoluzione in testa. Come il suo protagonista – un «comunista senza colpa», che uscì di scena molto prima dei Processi di Mosca, prima del Gulag e della «carestia programmata» in Ucraina, prima che Hitler e Stalin (Baffino e Baffone) aggredissero insieme la Polonia e se la spartissero da bravi compari – anche Un’avventura di Amadeo Bordiga è un romanzo scapestrato.
Un vaudeville storico: allo spettro del comunismo, che solo poco tempo prima s’aggirava ancora per l’Europa, fanno ormai ombra altri fantasmi novecenteschi: il cinema, il romanzo poliziesco d’azione, il nascente new age, il giornalismo scandalistico, le destre «immaginifiche», il cabaret. Affiancano Bordiga, nella caccia al carteggio, collaboratori d’eccezione: il giovane detective montenegrino Nero Wolfe, il giornalista (e futuro agiografo di Mao Zedong) Edgar Snow, dark ladies e poliziotti, agenti felloni del Ghepeù, il legionario fiumano Guido Keller, il comunista di sinistra (e astronomo) Anton Pannekoek, il mago G.I. Gurdijeff, il regista Fritz Lang (è in cartellone a Berlino il suo ultimo film, I nibelunghi) e, nell’epilogo moscovita, il Mostro in persona.
Diego Gabutti, nell’ultimo anno e mezzo, ha pubblicato altri due libri: Cospiratori e poeti per Neri Pozza (una storia della poesia moderna e delle avanguardie radicali da Charles Fourier ai situazionisti) e Cavalieri pallidi cavalieri neri, un libro sul cinema (edito da Milieu edizioni) che ha per sottotitolo «gesta e opinioni di Clint Eastwood, eroe pop». Anche questi due libri, come Un’avventura di Amadeo Bordiga, sono viaggi nelle dismisure del Novecento, il secolo degli Ufo e dei supereroi, dell’Olocausto, del dadaismo, dell’Arcipelago Gulag, dell’Isis. Mai era successo così tanto e così niente insieme.
Pierpaolo Albricci Diego Gabutti, Un’avventura di Amadeo Bordiga, Milieu edizioni, pp. 248, 16,90