Libero, 11 settembre 2019
La cura con staminali non sveglierà Schumi
La cura è “top secret”, e dovrebbe essere basata su trasfusioni per via endovenosa di cellule staminali finalizzata ad ottenere un’azione “antinfiammatoria sistemica”, ovvero diffusa all’intero organismo. Il medico curante è il professor Philippe Menasché, celebre cardiochirurgo francese, pioniere della terapia cellulare dell’insufficienza cardiaca, appena rientrato dalle vacanze estive. L’ignaro paziente avviato a questo particolare tipo di trattamento si chiama Michael Schumacher, che è stato trasportato a Parigi e ricoverato nell’ospedale Pompidou, e che si trova in stato vegetativo dal 29 dicembre 2013, dopo aver sbattuto violentemente la testa contro un masso a causa di una rovinosa caduta dagli sci sulle piste di Meribel, un trauma cranico talmente violento da avergli spento da quasi sei anni la coscienza.
Michael è arrivato a Parigi in una ambulanza super attrezzata con rianimazione, ed è stato trasportato nel reparto specialistico in barella, avvolto da un telo di materiale super tecnologico di colore blu che lo copriva completamente dalla testa ai piedi, con dieci persone - tra assistenti e sicurezza - che attorniavano la lettiga, al fine di proteggere il famoso campione da sguardi e foto indiscrete. L’infusione endovena a base di staminali dovrebbe essere praticata nell’Unità di Monitoraggio Continuo dell’ospedale, e Schumacher potrebbe essere dimesso già nella giornata di domani per far rientro nella sua casa di Gland, sul lago di Lemano in Svizzera, dove è custodito da anni in assoluta segretezza. Secondo le indiscrezioni trapelate, il pilota di Formula 1 avrebbe subìto almeno altri due ricoveri lampo all’ospedale Pompidou la scorsa primavera, per effettuare la medesima terapia infusionale di cellule staminali.
LUMINARE FRANCESE
Michael sarebbe dovuto tornare a Parigi per esami a luglio, appuntamento rinviato per un suo problema improvviso di salute, per cui la data è stata spostata a quest’inizio di settembre, dopo il rientro dalle ferie del professor Menaschè. Il quale, oltre che esperto nella terapia cellulare applicata nell’insufficienza cardiaca, considerato il numero uno in tal campo, è anche nel consiglio di amministrazione dell’Istituto del cervello e del midollo spinale, e forse per questa sua seconda specialità Schumi è stato affidato nelle sue mani. Certo è che è diventato famoso per essere stato il primo al mondo ad eseguire un trapianto di cellule cardiache embrionali su un paziente con insufficienza cardiaca, risolta e guarita dopo la terapia con staminali.
Questo famoso scienziato è famoso per aver brevettato il sistema di infusione per via endovenosa di un composto di sostanze terapeutiche preparate in laboratorio sulla base di cellule staminali, ovvero di cellule ancora in fase di crescita che possono produrre un effetto anti-infiammatorio generale, che vengono infuse ogni tre mesi, e che nel caso del paziente Schumi agirebbero principalmente sul cuore e i polmoni riducendone l’infiammazione, la complicanza più temibile degli organi vitali dei pazienti in stati comatosi, ovvero di completa immobilità fisica, evitandone il peggioramento e il precipitare delle condizioni cliniche.
Non è dato sapere se Michael Schumacher sia affetto anche da insufficienza cardiaca, insorta in questi ultimi anni di stato vegetativo, poiché le sue condizioni fisiche e cerebrali non sono mai state rese pubbliche, avvolte dal mistero e rimaste nel più assoluto riserbo dal giorno dell’incidente, anche se, dalle indiscrezioni dei pochi amici che hanno avuto accesso al suo capezzale, è intuibile che l’ex pilota si trovi dal gennaio 2013 in stato di coma vegetativo permanente, ovvero è vivo e vegeto, con tutte le sue funzioni organiche funzionanti, ma è privo di coscienza, per cui giace immobile senza parlare, senza vedere, senza ascoltare, senza muoversi e senza capire e comprendere quello che gli accade attorno. La moglie Corinne, che lo segue amorevolmente proteggendolo dalla curiosità morbosa dei media, domenica scorsa era presente al Gran Premio di Monza con il figlio Mick, ma non ha parlato nemmeno con gli amici più stretti delle condizioni del marito, anche se è noto che lei abbia sempre rifiutato ogni proposta di cure sperimentali che le sono arrivate da tutto il mondo.
NESSUN MIRACOLO
In questo caso però la cura non è poi così sperimentale, e l’uso delle cellule staminali su Schumacher potrebbe essere mirato a scopo antiflogistico preventivo, e ripetuta a cicli ravvicinati aiuterebbe a impedire l’insorgenza di infiammazioni che faciliterebbero un cedimento di tessuti edorgani come cuore, polmoni e fegato, i quali, dopo tanti anni di coma e di immobilizzazione, andrebbero inevitabilmente incontro a complicanze serie ed irreversibili. È bene sottolineare che nessun trapianto di cellule staminali comunque è in grado di risvegliare la coscienza di un paziente in stato vegetativo permanente, e nessuna trasfusione di cellule staminali potrà compiere il miracolo di riportare Michael Schumacher dal buio profondo allo stato di veglia, anche perché in medicina i miracoli non esistono. Questo trattamento sarà certamente utile a mantenere le condizioni cliniche di Schumi stabili e ad allontanare le molte complicanze a cui questo tipo di malati vanno incontro, probabilmente rinnovando il metabolismo cellulare con cellule giovani, forse embrionali, che sono mirate a riparare i danni flogistici generali determinati dalla patologia in atto.
DIAGNOSI DIFFICILE
Il coma in medicina viene considerato come una condizione transitoria, che molti pazienti non riescono a superare e muoiono, ma dalla quale molto altri si risvegliano, ed i più fortunati, circa un soggetto su tre, recuperano completamente lo stato di coscienza. Gli altri pazienti invece, passano dal coma ad una serie di condizioni cliniche identificate come Stato Vegetativo (SV) in cui la coscienza è totalmente assente, oppure in un Stato di Minima Coscienza (SMC), dove invece c’è uno stato emergente di coscienza, sempre molto difficile da diagnosticare. Mentre i soggetti in coma riescono a svegliarsi, i pazienti in SV e SMC recuperano la vigilanza, ossia aprono gli occhi, hanno il ritmo sonno veglia, presentano riflessi involontari, ma non sono responsivi e non hanno consapevolezza dell’ambiente circostante, cioè hanno perduto per sempre la coscienza, come accaduto con molta probabilità a Schumacher. A differenza di un passato recente, attualmente noi medici siamo in grado di rianimare la maggior parte dei pazienti che prima morivano, quelli che arrivano in condizioni gravissime od estreme in pronto soccorso, e che oggi vedono riattivate tutte le funzioni organiche vitali, cardiache, respiratorie, epatiche ecc, ma purtroppo ancora non possediamo nessun farmaco in grado di agire e di risvegliare la coscienza, quella che permette e consente la vita attiva. Gli ultimi dati dicono che oggi in Italia ogni persona su tre che si trova in coma ha un’età compresa tra 0 e 15 anni, e circa 700 bambini si trovano attualmente in Stato Vegetativo.