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 2019  settembre 11 Mercoledì calendario

Le signore di Miss Italia

Miss Italia se l’è cavata per il rotto della cuffia col 18% dello share in prima serata (19.6% complessivo), a dispetto dell’obbligo di illustrare il regolamento, di nominare le concorrenti più volte man mano che il voto estraeva le superstiti per la finale. E a dispetto delle divise che facevano torto a tutto e a tutte. Per non dire delle battute stanche del cerimoniale, implacabilmente cerimonioso.
Una noia insopportabile, ma noi non facciamo testo rispetto ai 10.676.000 spettatori che ci si sono soffermati più o meno a lungo. Chi erano costoro? I più pronti sono stati quelli che si erano soffermati sull’edizione dell’anno scorso su La7, ma stavolta si è aggiunto il grosso dell’audience di Ballando con le stelle. Attirati entrambi, pare evidente, dallo spettacolo del “fisico”, salvo che dalla Carlucci i corpi ballavano mentre qui il movimento delle miss si è limitato a qualche sali e scendi dalle scale. A confermare l’ipotesi soccorre che sia accorsa anche buona parte delle audience di Grande Fratello, Temptation Island eIsola dei famosi, programmi tutti che sull’esposizione dei corpi sostanzialmente puntano, pur frantumandola fra salamelecchi vari.
Così stavolta, grazie all’esperanto delle belle forme, eccezionalmente è accaduto che vi sia stata osmosi fra i popoli Mediaset e Rai che mille ricerche hanno rivelato antitetici quanto a propensioni sia di contenuto che estetiche.
L’interesse per l’esposizione di corpi femminili non deve indurre a ritenere che a comporre il pubblico siano stati vecchi satiri bavosi, maschi ossessi o adolescenti in preda alla tempesta degli ormoni. A essere numerose sono state invece le donne (il doppio rispetto agli uomini) ma, specificamente, quelle con una più lunga vita alle spalle. Cosa le abbia attratte lo sanno solo loro: forse il ricordo di come sono state o hanno aspirato ad essere, oppure il rovello di scorgere una scorciatoia nella vita della nipote, vezzosa quanto basta per sognare.
Sta di fatto che tutte queste dame si sono piantate come sassi davanti a quella interminabile cerimonia. Ma non dovunque con la stessa dedizione: altissima nel Centro-meridione, a partire da Umbria e Marche e proseguendo senza interruzione fino alla Calabria. Ma anche, guarda caso, in quel Veneto che in decenni ormai lontani (quando dicendo “veneto” era come dicessi “povero") era considerato un pezzo della questione meridionale dentro il profondo Nord della nazione. Forse un indizio che il prodotto lordo può cambiare, più o meno, mentre i retaggi del costume, quale lo intravedemmo nel Signori e Signore, di Pietro Germi, tendono a perdurare.
Considerata l’età elevata e il sesso prevalente si è puntualmente verificato che gli spettatori con la sola licenza elementare siano stati i più numerosi. Ma non è questione di voler svalutare la loro capacità di giudizio. Semplicemente, ai tempi in cui gli anziani di oggi erano bambini, appariva normale che le sorelle (ricordando L’amica geniale ) non studiassero.
(Elaborazione dati Studio Frasi)