Libero, 8 settembre 2019
I profughi faranno rivincere Salvini
Il Corriere della Sera ieri ha pubblicato un sondaggio di Nando Pagnoncelli sui temi che il nuovo governo dovrà affrontare, dal quale risulta che soltanto undici italiani su cento desiderano un cambio di politica, rispetto a quella di Salvini, a proposito di immigrazione. Questo è un punto delicato. Confindustria, varie associazioni di imprenditori e artigiani, che costituiscono una minoranza della popolazione, incoraggiano quasi con entusiasmo il Conte bis a dare impulso ai programmi (confusi) del proprio gabinetto. Ovvio. Certe categorie sono più interessate ai loro affari che non ai problemi della gente comune. Ma sulla questione dell’arrivo dall’Africa di uomini neri in quantità dimostrano di essere insensibili. Ovvio, vivono in case di lusso nel centro delle città, non infestato da poveracci senza tetto, non avvertono quindi nessun disagio. Coloro che invece sono relegati nelle periferie, dove i controlli sono all’acqua di rose o inesistenti, sono in sofferenza, dovendo stare gomito a gomito con stranieri abbandonati a loro stessi, privi di assistenza e di mezzi per campare decentemente. Cosicché non è difficile capire che i ceti più bassi, a differenza di quelli alti, abbiano apprezzato l’impegno dell’ex ministro dell’Interno allo scopo di contenere se non eliminare il fenomeno intollerabile dell’invasione extracomunitaria. È fatale che le classi umili se non disagiate abbiano apprezzato l’impegno di Matteo per ristabilire un minimo di ordine sociale, e siano spaventate all’idea che l’esecutivo novello possa riaprire i porti e dare inizio a una ondata ulteriore di arrivi dal continente nero. Hanno ragione di preoccuparsi. Così si spiega come mai solo l’11% dei cittadini abbia fiducia nella creatura giallorossa. La quale, se manterrà fede ai propri propositi relativi alla accoglienza generalizzata di chiunque approdi sulle nostre coste, andrà incontro a un fallimento, giacché gli umori del popolo influiscono direttamente o indirettamente sul gradimento di chi ha in mano il timone del Paese. In altri termini, la partita iniziata sotto l’egida di M5S e Pd si deciderà sul campo dell’immigrazione. E il ritorno probabile di Salvini avverrà sulla spinta dei buonisti scervellati che insistono nel volere ospitare tutti, belli e brutti, bravi e cattivi, lavoratori o potenziali delinquenti. Tra sei mesi vedremo chi vincerà il match. Personalmente punto sul Carroccio.