Corriere della Sera, 8 settembre 2019
Schwazer, una perizia per l’innocenza
Si annuncia esplosiva l’udienza di giovedì prossimo al tribunale di Bolzano per l’incidente probatorio nel processo doping ad Alex Schwazer. Secondo una clamorosa anticipazione pubblicata ieri dal quotidiano Tuttosport e firmata dal direttore Xavier Jacobelli, la perizia del Ris di Parma, proverebbe la manipolazione delle provette analizzate a suo tempo dal laboratorio tedesco di Colonia. In realtà, dal lavoro dei carabinieri del colonnello Giampietro Lago, emergerebbero due elementi chiave, che potrebbero comunque dare alla vicenda un corso completamente nuovo e clamoroso.
Da un lato, le anomalie nelle urine del marciatore altoatesino – risultato positivo al testosterone in un controllo a sorpresa a ridosso dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro nel 2016 – non spiegabili fisiologicamente; dall’altro, l’abnorme concentrazione di Dna di Schwazer, quando – a distanza di anni – «degrada» repentinamente e drasticamente, presentando sempre valori molto più bassi. Anche in questo caso, per il Ris la spiegazione non può essere fisiologica e quindi rimanda ora al gip Walter Pelino ogni approfondimento e valutazione. La notizia intanto ha fatto il giro del mondo, proprio nel giorno delle nozze di Schwazer con la sua compagna Kathrin Freund, dalla quale ha avuto una bambina, Ida, due anni e mezzo fa. Schwazer, squalificato per 8 anni e costretto ad abbandonare l’atletica, e il suo allenatore Sandro Donati sono sempre stati convinti del complotto. D’altra parte, la catena degli avvenimenti che si susseguirono nei mesi precedenti la positività, hanno sempre suscitato interrogativi agghiaccianti. La decisione della Iaaf di predisporre un controllo a sorpresa per Schwazer l’1 gennaio 2016 un’ora dopo la deposizione del 15 dicembre 2015 al tribunale di Bolzano durante la quale il marciatore accusò i medici italiani Fischetto e Fiorella. La dicitura «Racines» (il piccolo paese di Schwazer) riportata sulle provette che rendeva immediatamente identificabile l’atleta controllato. Oppure i rifiuti e poi i tentativi maldestri del laboratorio di Colonia di ostacolare la raccolta delle provette da parte del Ris e tanto altro ancora. Stavolta, forse, ci siamo. Giovedì, forse, sapremo.