ItaliaOggi, 7 settembre 2019
Moschea al posto dell’ex birrificio, proteste contro l’istituzione islamica
Una grande moschea sorgerà sulle ceneri del primo birrificio di Istanbul. Ma nella capitale economica della Turchia la decisione non è stata presa proprio bene: in primo luogo perché la fabbrica di birra da demolire è il primo stabilimento della Bomonti, che risale al periodo Ottomano. Insomma, un reperto di archeologia industriale che ha dato il nome a un intero quartiere della città sul Bosforo. E poi perché la demolizione cambierà l’aspetto della zona e non è la prima di questo tipo che è stata decisa a Istanbul.La notizia è stata rilanciata dalla Reuters: la presidenza degli affari religiosi (Diyanet) ha spiegato come al posto del vecchio impianto del 1890 sorgerà il luogo di culto, affiancato da un grande parcheggio, un dormitorio per i fedeli e uno spazio per mostre ed esposizioni, seguendo il progetto dell’architetto Halil Onur. Ma all’interno della camera degli architetti di Istanbul, l’agenzia ha raccolto anche pareri scettici sull’intervento. «Strutture come queste sono molto importanti, ti riportano nel passato», ha detto un professionista che ha chiesto di rimanere nell’anonimato, «è più di un patrimonio architettonico, la fabbrica di birra Bomonti è molto speciale per tanti cittadini».
Parte del birrificio era già stato demolito negli anni scorsi per costruire un hotel, mentre in un’altra sezione si erano creati bar, ristoranti e locali culturali. Nel 2013, ha ricordato la Reuters, i piani per costruire un grande centro commerciale e la ricostruzione della caserma ottomana di Taksim nel parco di Gezi, nel cuore della città, avevano scatenato proteste di massa poi sfociate in manifestazioni antigovernative contro Recep Tayyip Erdogan: e ora si potrebbe ripetere qualche cosa di simile per la fabbrica della birra, passata nel 2017 dal ministero del tesoro al Diyanet. I permessi per eseguire la demolizione non sono ancora stati ufficialmente rilasciati e così il sindacato degli ingegneri e degli architetti starebbe cercando di opporsi, intraprendendo un’azione legale per fermare l’attuazione del piano e difendere così i resti dell’impianto in cui si produceva la birra di Costantinopoli. «La magistratura di solito arriva in ritardo per fermare l’attuazione di questi piani», ha aggiunto l’architetto sentito dalla Reuters, «il governo locale e il popolo di Istanbul devono quindi fermare questa scelta sbagliata».
La fabbrica di birra, rimasta in funzione fino al 1991, compare anche in molte cartoline d’epoca, ha segnato un tempo ed è diventata un simbolo della città. Nel 1998 è stata pure inserita tra i beni culturali protetti e la camera degli architetti farà leva proprio su questo per fermare la demolizione. Tolga Bektas, membro del consiglio comunale, ha detto che il municipio sposerà la causa degli architetti.