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 2019  settembre 07 Sabato calendario

Le accuse al figlio di Grillo

VANITYX
Genova
L’incontro alla discoteca Billionaire di Flavio Briatore, il seguito del party nella villa del comico e leader del M5S Beppe Grillo a Porto Cervo: «Avevo bevuto molto, soprattutto vodka, ero ubriaca. A casa hanno continuato a farmi bere. A un certo punto uno di loro mi ha portato in una stanza, voleva fare sesso. Gli ho detto di no due volte, lui mi ha costretto. Poi sono arrivati gli altri e hanno abusato di me a turno».
È il 26 luglio scorso quando i carabinieri della stazione Moscova, a Milano, raccolgono la denuncia della studentessa scandinava che racconta di essere stata violentata da Ciro Grillo, figlio di Beppe, e da altri tre amici genovesi, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria, ed Edoardo Capitta. La ragazza, sconvolta, è accompagna della madre. Frequenta una scuola esclusiva di Milano. Spiega così la motivazione per il lasso di tempo passato dai fatti, che risalgono al 16 luglio: la giovane era in vacanza con delle amiche e, prima dell’arrivo della madre, è rimasta sola alcuni giorni; a lei racconta quanto accaduto. L’aereo per il ritorno, spiega ancora agli investigatori, era già stato prenotato. E con la madre la studentessa decide di denunciare tutto una volta ritornata a casa.
Nel verbale è indicato chiaramente un aspetto fondamentale di questa indagine coordinata dalla Procura di Tempio Pausania: la 20enne ha raccontato che quella notte era ubriaca. Non in grado di potersi difendere. Non solo. E avrebbe anche provato a respingere i ragazzi. Per questo ai quattro è contestata l’aggravante dell’abuso di sostanze alcoliche. Un’accusa che deve essere necessariamente provata dagli inquirenti perché la giovane modella si è recata alla clinica Mangiagalli di Milano 10 giorni dopo il presunto stupro: «Impossibile capire dagli esami se quella sera fosse realmente ubriaca», spiega un inquirente. L’unico modo per ricostruire lo stato psicofisico della modella è attraverso testimonianze e racconti. E qui spunta un altro elemento: una supertestimone, un’amica della ragazza presente sia al Billionnaire sia nella villa di Grillo, senza assistere alla presunta violenza sessuale.
Nel taccuino degli investigatori di Tempio, coordinati dal procuratore capo Gregorio Capasso e dal pm Laura Bassani, un nome c’è già. La ragazza verrà convocata nei prossimi giorni. Altra prova importante è un video che riprenderebbe il momento del rapporto, trovato nel telefonino di uno dei ragazzi. Per i legali dei giovani, tuttavia (assistiti dagli avvocati Paolo Costa, Enrico Grillo, Enrico Monteverde, Barbara Raimondo, Gennaro Velle), sarebbe una prova a discarico, perché dimostrerebbe che il rapporto era consensuale. Dopo che la vicenda è rimbalzata sui social, Ciro Grillo e alcuni amici, e la stessa vittima (assistita dal legale Laura Panciroli, hanno chiuso i profili Instagram e Fb. Renzo Giachetti (Pd) ha invitato a «non strumentalizzare la vicenda del figlio di Grillo».