la Repubblica, 7 settembre 2019
Bellanova insultata dal web
VANITYX
«E non sapete come sto bene con l’arancione!». Teresa Bellanova, neo ministra all’Agricoltura, va verso la Festa dell’Unità di Piombino e riesce ancora a ironizzare. D’altra parte si sa che è una tosta. Ma gli insulti social sul vestito bluette che ha indossato alla cerimonia di giuramento al Quirinale, sulla licenza di scuola media, sul suo fisico, le hanno provocato rabbia e delusione. «A chi mi chiede se sono addolorata, rispondo: no. Ma sono arrabbiata nel constatare quanto dobbiamo ancora fare per affermare la cultura del rispetto. Se un giorno impazzisco e dico che mi voglio presentare a Miss Italia avete il diritto di giudicare il mio aspetto, ma se sto nelle istituzioni mi dovete giudicare per quel che faccio nelle istituzioni. Noi dobbiamo restituire il sorriso a questo paese». Alla Festa i compagni la accolgono con applausi e affetto. «Forza ministra, avanti così», la abbraccia Paola. Quando sale sul palco la ministra Bellanova ringrazia e si commuove. Parla con il pianto strozzato in gola ma si trattiene. I 150 militanti del Pd della vecchia capitale dell’industria siderurgica oggi in crisi nera la incoraggiano con un altro applauso. E Teresa parte come un vulcano, com’è abituata a fare, a parlare di agricoltura, del «ministro Centinaio che per il passaggio di consegne non è stato raggiungibile», dei fondi per le aree rurali, del lavoro che la attende al ministero: «Alla fine sui social possiamo prenderci qualche insulto in più ma poi le persone se lavoriamo bene sapranno riconoscere dove c’è la capacità e dove c’è solo la propaganda». Agli hater nel corso della giornata ha risposto con leggerezza. Due volte. Mettendo in difficoltà i professionisti dell’odio per i quali una donna, bracciante e poi sindacalista, diventata sottosegretario al Lavoro, quindi vice ministro allo Sviluppo economico e ora ministra del Conte2, va attaccata senza rispetto. Tra gli altri Daniele Capezzone, ex parlamentare di Forza Italia, che ha twittato a proposito del vestito: «Carnevale? Halloween?». «La vera eleganza è rispettare il proprio stato d’animo: io ieri mi sentivo entusiasta e blu elettrica e a balze e così mi sono presentata. Sincera come una donna», ha replicato Bellanova, lanciando l’hashtag #qualcosadiblu. A sera – dopo avere ricevuto anche la telefonata di sostegno del premier Conte, del segretario dem Zingaretti, un post di Matteo Renzi, delle colleghe e dei colleghi del Pd, delle donne di Forza Italia, da Maria Stella Gelmini a Mara Carfagna, del grillino Buffagni, di altri pentastellati e pure dei frati di Assisi via Twitter – rilancia: «Visto che il blu ha elettrizzato molti, ho voluto provare con questa mise, che ne dite? #vestocomevoglio oppure no? secondo voi?». E posta una suo foto nell’ufficio di via XX Settembre con una bella casacca blu a pois di organza. A pranzo è andata con Renzi, per festeggiare. A margine della Festa dell’Unità, commenta: «Quello che è accaduto è il frutto del degrado a cui sono giunti coloro che pensano di stare nelle istituzioni come se fossero nelle cantine. E non le cantine dove c’è la gente che suda ma dove c’è gente che sta a non fare nulla. La politica deve recuperare assolutamente sobrietà e rigore e parlare coi fatti». Si riferisce anche a Salvini? «Salvini? Beh, lui ha contribuito notevolmente ad inquinare il linguaggio politico e i comportamenti. Ha pensato di sostituire le istituzioni coi luoghi dove parlare alla pancia del paese, invece di sollecitare comportamenti positivi ha sollecitato il rancore e la ricerca dei nemici. Ha fatto passare il messaggio che il più debole è la figura da combattere, non solo chi ha un colore diverso della pelle. Questo è un comportamento che dovrebbe essere bandito per chi svolge funzioni pubbliche, che ha il grande onore di incidere sulla vita delle persone ma deve avere anche l’onere di non inquinarla». Maria Elena Boschi lancia una petizione: «Basta giudicare le donne per come si vestono». Al Quirinale Teresa Bellanova, neo ministra alle Politiche agricole, nel giorno del giuramento al Quirinale. Il suo look ha scatenato gli haters, gli odiatori, che l’hanno bersagliata sui social. La ministra ha risposta con un post ironico, in cui ha esibito un vestito a pois.