ItaliaOggi, 6 settembre 2019
Un film a disegni animati contro la violenza dei talebani
È un appello contro l’oscurantismo a favore del sogno di libertà nel mondo che applica la legge della sharia il film di animazione, Le rondini di Kabul (Les Hirondelles de Kaboul), realizzato da Zabou Breitman, 59 anni, attrice, sceneggiatrice e regista francese, e da Eléa Gobbé Mèvellec. È l’adattamento per il grande schermo dell’omonimo libro pubblicato nel 2002 (Éditions Julliard) da Yasmina Khandra, pseudonimo, per motivi di censura, dello scrittore algerino Mohammed Moulessehoul. Il film a disegni animati, Les Hirondelles de Kaboul, presentato a Cannes nella sezione Un certain regard, è stato premiato come il miglior lungometraggio al festival internazionale del fumetto che si tiene a Angouleme, ha riportato Le Figaro. Ancora non si sa se sarà proiettato anche in Italia.Il film è di un realismo terrificante e mostra grande preoccupazione per la dura verità, nonostante le luci brillanti e la trasparenza dei colori. I personaggi, dalle silhouettes pulite, si muovono sullo sfondo di disegni dipinti ad acquerello dai tratti imprecisi e dalla grafia semplice, e raccontano la violenza delle situazioni di morte al minimo tentativo di libertà. Sotto il giogo dei talebani e il caldo travolgente dell’estate 1998 tra le rovine di Kabul, in Afghanistan, arresti, impiccagioni e lapidazioni punteggiano la vita quotidiana. Gli abitanti sono in clausura. Atiq, un ex mujahidin diventato custode della prigione femminile, veglia su Mussarat, sua moglie gravemente malata, e deplora questa «guerra senza fine». Moshen, giovane insegnante di storia vorrebbe insegnare in una «scuola segreta» mentre sua moglie, la bella Zunaira, può dipingere solo sui muri della loro casa nascosti dietro una tenda. «Bisogna vivere», ripete, ma «la storia viene troncata, mentendo», osserva tristemente l’ex professore di storia di Moshen. Il suo allievo lo sa fin troppo bene. Chiunque non può fare a meno di sognare la libertà in un mondo che applica la sharia, galassia di principi cui i fedeli musulmani devono fare riferimento per la condotta personale e i giuristi musulmani per elaborare leggi e disposizioni nei paesi in cui sono deputati a farlo.