Libero, 6 settembre 2019
Il più grande ponte solo per animali
Ciò che l’uomo ha diviso, l’uomo unirà. Ed è così che l’habitat naturale che la necessità di costruire una strada a lunga percorrenza ha rovinato, sarà ripristinato per mettere al sicuro le specie animali altrimenti a rischio estinzione. Succede in California, sull’autostrada U. S. 101 di Los Angeles, nel tratto che attraversa Agoura Hills, un paradiso naturale dove è facile imbattersi con tarantole, gatti selvatici, coyote, serpenti, ma soprattutto puma. Un paradiso che però è anche attraversato ogni giorno da 300mila automobili, che mettono in serio pericolo la vivibilità di tutte le specie della fauna selvatica, dal momento che l’asfalto ha diviso in due quella perla di natura con l’Oceano Pacifico a fare da sfondo. l’idea Ed ecco l’idea salvatutti: un ponte per permettere a tutti gli animali di scorrazzare da una parte all’altra della collina di Santa Monica senza il rischio di essere investiti o di causare incidenti. E non si tratta certo di un ponte qualunque, ma di un cavalcavia piuttosto imponente, largo cinquanta metri e lungo ancora di più – si parla di sessanta metri – da realizzare entro il 2023, secondo quanto previsto dall’ingegnere Sheik Moinuddin, responsabile del progetto del Dipartimento dei trasporti della California. “Liberty Canyon Wildlife Crossing” è invece il nome del progetto per cui è previsto un costo di 78 milioni di euro, circa 87 milioni di dollari. bosco sospeso L’opera prevede la realizzazione di un vero e proprio habitat naturale, una sorta di bosco orizzontale sospeso a favore dell’ecosistema, che permetta agli animali di non percepire la differenze nella natura ricreataper la propria sopravvivenza e agli automobilisti di non guidare con il timore di uccidere per sempre delle specie in via di estinzione. Per quanto riguarda i soldi, invece, sono da racimolare grazie alle donazioni che gli americani sono soliti fare quando si tratta di finanziare progetti per il bene comune. E di certo si prevede che ne raccoglieranno parecchi, visto che il testimonial del ponte altro non è che quel puma, chiamato P-22, diventato, suo malgrado, il volto della campagna per la raccolta fondi. Un po’ perché sono proprio i puma gli esemplari che rischiano di più l’estinzione a causa dello sviluppo urbano, un po’ perché P-22 è riuscito diverse volte ad attraversare l’autostrada indenne diventando un simbolo di coraggio per tutti. Al punto che a lui sono stati dedicati diversi documentari, oltre ad essere osannato sui social. E c’è proprio la sua “faccia” sui manifesti per spingere le persone a donare soldi. Insomma, un testimonial d’eccezione che si è guadagnato il soprannome di Brad Pitt dei puma.