ItaliaOggi, 5 settembre 2019
Chernobyl è una meta turistica
Il nome Chernobyl è scolpito nella memoria delle persone per il più grave incidente nucleare mai avvenuto. Si verificò il 26 aprile 1986, causando 65 morti accertati, secondo le cifre ufficiali del regime sovietico, e una nuvola radioattiva contaminò diversi paesi dell’Europa, Italia compresa. Ora, a distanza di 33 anni da quel disastro nucleare in Ucraina, che ha segnato a lungo l’immagine del Paese, l’area della centrale nucleare, e in particolare la zona di esclusione intorno al reattore n.4 che esplose all’1 e 23 minuti del mattino, chiuso ora in un immenso sarcofago di metallo, è diventata una zona turistica. A riqualificare ufficialmente l’indirizzo come zona turistica è stato il giovane presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, 41 anni, politico e attore, da maggio alla guida del Paese.Nella zona di esclusione di Chernobyl, un raggio irregolare di 30 chilometri intorno alla centrale a cavallo tra l’Ucraina e la Bielorussia il turismo è in pieno fermento tanto da far registrare un’affluenza record: 40 mila turisti nei primi sei mesi dell’anno. Il doppio rispetto all’anno scorso. Gli operatori turistici hanno fatto il pieno di clienti quest’estate. A contribuire all’impennata dei loro fatturati anche il successo della serie televisiva americana dedicata alla catastrofe nucleare di Chernobyl. Molti telespettatori americani e inglesi hanno comprato il biglietto per Chernobyl dopo averla seguita con l’obiettivo di vedere il luogo con i propri occhi.
Un successo che le autorità incoraggiano ritenendo che sia arrivato per l’Ucraina il momento di cambiare la propria immagine.
La centrale di Chernobyl è stata chiusa definitivamente a dicembre 2000. E adesso la zona dà l’impressione di un parco naturale.
Intorno alla zona di esclusione, i turisti sono chiusi a bordo di mini van e attendono il proprio lasciapassare. «Seguitemi e sopravviverete» si legge su una t-shirt di una guida che distribuisce ai turisti una guida di buone pratiche da rispettare. Gambe e braccia devono essere coperte e si deve evitare il contatto con l’acqua dei punti che circondano la centrale, secondo quanto ha riportato Le Figaro. In mano, un misuratore di radioattività. A qualche passo dal reattore 4 misura un tasso doppio rispetto alla radioattività naturale alla quale siamo abitualmente esposti.
Non ci sono problemi per la salute e non si rischia la vita passando un paio di giorni a Chernobyl, ha fatto sapere il direttore generale aggiunto dell’istituto di ricerche sulla sicurezza nucleare (Irsn), Christophe Gariel. Le guide sono necessarie perché conoscono i percorsi autorizzati. Nel sito esistono almeno mille siti di stoccaggio di materie radioattive.
A tre chilometri dalla centrale si arriva a Pripiat, affacciata sull’omonimo fiume, che è il clou della visita. La città, dedicata all’atomo, è stata abbandonata dopo il disastro di Chernobyl, e oggi è una città fantasma, in rovina, e per questo un perfetto set cinematografico per i film che non finiscono bene.