Il Sole 24 Ore, 5 settembre 2019
Juventus verso il secondo bilancio in rosso
La Juventus ha chiuso in rosso il bilancio chiuso al 30 giugno 2019, la prima stagione con Cristiano Ronaldo in bianconero. La perdita netta è di circa 40 milioni di euro (per l’esattezza -39,54 milioni), secondo un calcolo basato sui dati della relazione semestrale di Exor Nv, la holding che possiede il 63,77% della società di calcio quotata.
I dati non sono quelli definitivi e ufficiali del progetto di bilancio bianconero, che sarà sottoposto al cda Juventus il prossimo 19 settembre. Ma di solito lo scostamento tra i dati di Exor e quelli definitivi del club è minimo, può essere legato a rettifiche per le ultime operazioni del calciomercato. La semestrale di Exor, approvata ieri dal cda presieduto da John Elkann, tra i risultati delle partecipate, calcolati con il metodo del patrimonio netto, indica per la Juventus una perdita di -47 milioni nel periodo dal primo gennaio al 30 giugno 2019 (-62 milioni nel gennaio-giugno 2018).
La Juventus aveva già dichiarato un utile netto di 7,46 milioni nella semestrale con i conti del periodo dal primo luglio 2018 al 31 dicembre 2018, che costituisce il primo semestre dell’esercizio finanziario terminato il 30 giugno scorso (rispetto ai 43,3 milioni di utile dello stesso periodo del 2017). Pertanto la somma algebrica fra i +7,46 milioni della prima metà dell’esercizio e i -47 milioni della seconda metà (riportati da Exor) dà un saldo pari a -39,54 milioni, come risultato dell’intero esercizio terminato a giugno 2019.
Questi dati non sono stati commentati dalla Juventus. L’anno scorso, in base a quanto riportato dalla semestrale di Exor approvata il 6 settembre 2018, il risultato del bilancio Juventus al 30 giugno 2018 era pari a -18,9 milioni: pochi giorni dopo il cda della Juventus ha approvato il bilancio con una perdita di -19,2 milioni. In attesa dei dati definitivi si può rilevare che la Juventus ha chiuso in perdita il secondo bilancio consecutivo, con un passivo raddoppiato, dopo tre bilanci consecutivi in utile nel 2014-2015 (2,3 milioni), 2015-2016 (4,06 milioni) e 2016-2017 (42,6 milioni).
Il passivo nella scorsa stagione, nella quale è stato conquistato l’ottavo scudetto consecutivo, era stato previsto dal cda del club presieduto da Andrea Agnelli. Solo vincendo o arrivando in finale in Champions League si sarebbero potuti coprire tutti i costi, esplosi con l’acquisto di CR7. L’eliminazione nei quarti di finale, contro l’Ajax, ha fatto venir meno circa 50 milioni di potenziali ricavi aggiuntivi rispetto a una vittoria nella prestigiosa competizione europea che la Juventus insegue da anni. L’ultimo successo risale al 1996.
Il passivo del bilancio Juventus che si può calcolare in base ai dati di Exor è inferiore a quanto avevano stimato Banca Imi (-68 milioni) e Intermonte (circa -50 milioni). La perdita è stata contenuta con un’operazione di calciomercato del 30 giugno scorso. La cessione di Leonardo Spinazzola all’As Roma per 29,5 milioni ha generato una plusvalenza di di 26,6 milioni. Ma larga parte del corrispettivo è stato pagato dalla Roma con la cessione alla Juventus di Luca Pellegrini valutato 22 milioni (questo farà aumentare il costo degli ammortamenti) e dato in prestito al Cagliari.
Dai dati di Exor non ci sono indicazioni sui ricavi né sui debiti finanziari della Juventus, già saliti a 384,3 milioni a fine 2018, poi di nuovo aumentati con l’emissione del bond di 175 milioni lo scorso febbraio. Le azioni ieri hanno perso lo 0,38% a 1,4335 euro, unico titolo in ribasso nel Ftse Mib.