La Stampa, 5 settembre 2019
Intervista alla Miss insultata dai razzisti
Sevmi ha ciglia e gambe chilometriche, «niente rispetto alla mia determinazione». È la bellezza numero 62 del concorso di Miss Italia, 20 anni, nata a Villanova di Camposanpiero (Padova) da madre e padre dello Sri Lanka. Maglietta e pantaloncini rosa, capelli lunghi tinta liquirizia, ha l’aria di chi non viene scalfita dal buio oltre la siepe dei social. Classe 1999, ha tatuata sulla spalla sinistra una parola che dice molto di lei: Limitless.
Sevmi, qual è stata la prima reazione a quel commento su Instagram che ti accusava di non essere una bellezza italiana?
«Non mi toccava sul serio perché mi era capitato anche alle elementari e perché forse ultimamente in Italia è cresciuta la cultura dell’odio verso lo straniero».
Ti riferisci alla linea adottata dall’ormai ex ministro Salvini nei confronti di sbarchi e migranti?
«Beh, sì. Alla fine la gente mette tutto nel calderone, non ho nulla contro la Lega, pensi che il mio fidanzato, Thomas, italianissimo, vota per loro. Ma ultimamente mi sembra cresciuta l’intolleranza verso gli stranieri pur essendo italianissima».
I tuoi genitori non l’hanno presa altrettanto bene questa offesa.
«Mia mamma ha pianto. Poi sia lei sia mio padre si sono messi a distribuire volantini in paese per sostenermi in vista della finale e del televoto di domani».
Si è saputo chi si nasconde dietro il nickname "onlyoumedia" che ti ha insultata su Instagram?
«No, ma penso siano piccoli organizzatori di altri concorsi di bellezza. È stato un tentativo di danneggiare una meravigliosa istituzione come Miss Italia».
Hai ricevuto decine di messaggi di solidarietà, fra i primi quello di Denny Mendez, ragazza dominicana che diventò Miss Italia nel 1996.
«E’ stata la prima, mi ha fatto piacere. D’altronde anch’io come lei ho partecipato al concorso anche per combattere i pregiudizi».
Stai studiando per diventare estetista. Che cosa ti aspetti da Miss Italia?
«Sogno di fare la modella. Anche se so che questo concorso ha formato grandi attrici, ho un debole per la moda fin da piccolissima».
Tu sei già miss Rocchetta Veneto. Ti può aiutare o penalizzare questa storia nei confronti del voto del pubblico?
«Difficile dirlo. Denny diventò Miss Italia forse anche perché che era la prima naturalizzata italiana a partecipare. Io sono nata a Padova eppure qualcuno nel 2019 tira ancora fuori la storia del colore della mia pelle. Loro rappresentano un razzismo sotto traccia duro a morire, perché se fossi stata figlia di una coppia di tedeschi tutto questo non sarebbe accaduto. Io invece spero di qualificarmi sul podio, vincendo la fascia più prestigiosa».
Come ti è venuta l’idea di partecipare a Miss Italia?
«Tutto è nato da una scommessa con la mamma del mio fidanzato. È stato un percorso lungo e faticoso, ma alla fine aveva ragione lei: ero abbastanza carina per arrivare sino alla finale».
Pentita?
«Mai. Gli insulti mi hanno dato ancora più carica. La mia partecipazione alla gara ora acquista più valore. Se vincerò (lo dice toccando un pezzo della sedia in ferro, ndr) vincerà anche l’Italia che considera certi post una vergogna nazionale».