ItaliaOggi, 4 settembre 2019
I dati potrebbero andare in orbita
La start-up californiana Cloud Constellation ha messo a punto un progetto «spaziale» per garantire la sicurezza dei dati dei propri clienti. Space Belt (cintura dello spazio) è il nome dell’iniziativa per stoccarli in orbita: immagazzinando i file in un data center a 650 chilometri sopra il Pianeta la società Cloud Constellation ritiene di poter contrastare i cyberattacchi più virulenti. «Il nostro modello è unico e permette di ristabilire fiducia con i nostri utilizzatori» ha detto il presidente e ceo di Cloud Constellation, Cliff Beek, a Le Figaro. Per gestire bene il proprio progetto il gruppo, con sede a Los Angeles, ipotizza di inviare dieci satelliti nello spazio entro il 2021 per un costo stimato di 350 milioni di dollari (319 milioni di euro). Una scommessa sul futuro dal momento che uno studio, riportato da Le Figaro, effettuato dall’International data center, studio di consulenza specializzato nel settore, ha fatto sapere che il numero di dati stoccati entro il 2025 potrebbero quintuplicare.Un altro vantaggio di questo progetto spaziale è la riduzione dell’impatto ecologico dei centri di stoccaggio. Beneficiando delle basse temperature del vuoto siderale la start-up prevede di limitare le spese di energia necessarie al raffreddamento dei data center situati sulla Terra. Il progetto ha già sedotto gli investitori, fra i quali il miliardario Richard Branson fondatore di Virgin e ha ottenuto 100 milioni di dollari (91,1 milioni di euro) da Hch Group Company, fondo di investimento di Hong Kong.