ItaliaOggi, 4 settembre 2019
In Germania ci sono i pandini
I populisti dell’AfD avanzano all’Est; domenica alle elezioni regionali in Brandeburgo e Sassonia hanno conquistato il secondo posto, a poca distanza da cristianodemocratici e socialdemocratici. E sui quotidiani di Berlino in prima pagina appare la notizia che la signora Meng Meng ha dato alla luce due gemelli. Ne parlano anche i telegiornali: i piccoli stanno bene. Sono i primi panda nati in Germania, dopo decenni di tentativi. Un buon segno per i rapporti con la Cina, politici e commerciali.La Germania sfiora la recessione. A Berlino si è pessimisti per tradizione storica, e un calo dello 0,1% in estate pur dopo dieci anni di vacche grasse, è visto come l’inizio della catastrofe. All’estero, specialmente in Italia, si esulta per Schadenfreude, parola intraducibile che vuol dire gioia maligna per i guai degli altri. Ma una crisi tedesca sarebbe disastrosa per l’economia italiana. Colpa di Donald Trump e della sua guerra alla Cina e delle sanzioni alla Russia, e anche della frenata cinese e indiana. Il made in Germany, si sa, dipende dall’export. La notizia del lieto evento allo Zoo di Berlino, sabato sera, è stata ripresa anche a Pechino. Un segnale positivo per i rapporti bilaterali.
Le gestazione di Meng Meng, sogni d’oro su per giù in cinese, è durata 147 giorni. E sono venuti esperti da Pechino per assistere i veterinari tedeschi. La madre pesa 90 chili, ma i gemelli arrivano rispettivamente a 140 e 187 grammi, perfettamente nella media, e sono in buona salute, assicura Andreas Knieriem, il direttore dello Zoo. In autunno potranno essere esposti al pubblico, e rimpinguare gli incassi del giardino zoologico.
La cosidetta politica del panda è una costante nelle relazioni con la Cina. Questi orsi dall’aspetto bonaccione, che tanto piacciono ai bambini e ai loro genitori, vengono dati in prestito, come dire in leasing, ai paesi amici, e mai venduti. Sono delicati, e rischiano di estinguersi. La nascita di un cucciolo, testimonia che gli ospiti sono ben tenuti, ed è considerato un segno augurale. Gli affari dipendono anche dagli amori felici in gabbia. I panda vengono mandati in missione all’estero sempre in coppia perché non sopportano la solitudine, cadono in depressione e muoiono giovani.
In Italia non abbiamo mai avuto un panda, anche quando esistevano gli zoo, chiusi per le proteste degli animalisti. Ma nella Berlino in cui mancano case per le giovani coppie, il panda gigante Bao Bao era ospitato in una gabbia di cristallo con l’aria condizionata, nutrito con la specialità preferita, germogli di bambù che giungevano freschi dalla Provenza, il suo mantenimento costava circa quaranta mila euro al mese. Eppure non mostrava alcuna voglia di compiere il suo dovere, sembrava disdegnare la compagna Yan Yan, lasciando sorgere qualche perplessità sulle sue tendenze virili.
Bao Bao detiene il record di permanenza allo Zoo di Berlino, dal 1980 fino alla morte nel 2012. Non funzionò neppure l’inseminazione artificiale. Sorse il fondato dubbio che i cinesi per i loro regali ai paesi amici scegliessero coppie sterili. Yan Yan lo lasció vedovo nel 2007. Meng Meng, nata nell’allevamento di Chengdu nel 2013, è arrivata in Germania nel giugno di due anni fa, insieme con il compagno Jao Quing, tesoretto in cinese, nato nel 2010. Fu un successo per Frau Angela. Per inaugurare insieme con la Cancelliera la nuova zona riservata ai panda, costo 9 milioni di euro, nel luglio del 2017, giunse il presidente cinese Xi Jinping. Un grande evento per i rapporti bilaterali.
Ogni giorno la coppia di panda attira oltre diecimila visitatori. Si spera che saranno almeno il doppio grazie ai «gemelli prussiani». Ma i piccoli panda non appartengono alla Germania: dovranno restare con la madre almeno due anni, ma dopo saranno spediti in Cina, al più tardi entro il 2023, quando Frau Angela finalmente si starà godendo la pensione.