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 2019  settembre 03 Martedì calendario

Il Pentagono in campo contro le fake news

La minaccia delle fake news è così seria per gli Stati Uniti, che allo scopo di combatterla il Pentagono ha deciso di mobilitare la sua agenzia con cui aveva costruito internet. Il problema è che i repubblicani non sono interessati ad agire, perché percepiscono ogni riferimento a questa emergenza come un attacco alla legittimità del presidente Trump, dopo le interferenze russe del 2016 confermate dall’inchiesta sul «Russiagate» dell’ex capo dell’Fbi Mueller. Perciò è improbabile che il Congresso approvi una legge per rendere operative le difese contro le fake news in vista delle elezioni del prossimo anno.
L’agenzia mobilitata dal Pentagono si chiama Defense Advanced Research Projects Agency, cioè la famosa struttura di ricerca che aveva lanciato la costruzione di internet, per creare durante la Guerra fredda un sistema di comunicazione interna capace di sopravvivere anche ad un attacco nucleare. Il resto è storia, cioè la rivoluzione delle nostre esistenze quotidiane.
Proprio la rete però, e i social media esplosi negli ultimi anni, sono diventati un problema per la salute delle nostre democrazie, perché possono essere usati per diffondere informazioni false e divisive. Le tecniche si evolvono in continuazione, e quindi le interferenze condotte dai russi nel 2016 per danneggiare Hillary Clitnon e favorire l’elezione di Trump appartengono già al passato. Ora, per esempio, sono molto diffusi i deepfakes, ossia video completamente manipolati e quindi falsi, in cui però i soggetti colpiti sembrano autentici, mentre dicono cose oltraggiose che in realtà non hanno mai pronunciato.
Per cercare di difendersi da queste minacce, che secondo il Pentagono mettono a rischio la sicurezza stessa degli Stati Uniti e dei loro alleati, la Darpa ha lanciato un progetto chiamato Semantic Forensics (SemaFor). Lo scopo è costruire un software su misura, capace di analizzare in ogni istante 250.000 articoli di giornale, foto, video, e audio, e 250.000 post sui social media, confrontandoli con 5.000 elementi falsi. Lo scopo è identificare e neutralizzare le fake news prima che possano fare danni.
Il problema è che secondo il piano del Pentagono, per sviluppare il progetto serviranno 48 mesi. Quindi, ammesso che funzioni, potrà essere usato solo nelle elezioni del 2024. Nel frattempo la maggioranza repubblicana al Senato blocca l’approvazione di qualunque legge in merito, e quindi gli Usa rischiano di essere ancora indifesi l’anno prossimo.