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 2019  settembre 03 Martedì calendario

Il cane Dilyn a Downing Street

Un cane come metafora della svolta a Downing Street. Un jack russel adottato dalla coppia Boris Johnson-Carrie Symonds arriva dopo l’era di Larry the Cat, star felina voluta da David Cameron. I passaggi epocali di una nazione si possono leggere anche da cambiamenti apparentemente irrilevanti. Dylin è stato abbandonato da un allevatore per una mascella «disallineata», proprio come finora Boris non era considerato all’altezza di guidare il governo. Adesso la storia è cambiata. Johnson prepara un’altra prova muscolare sulla Brexit e l’arrivo del «first dog» Dylin è lì a dimostrare che il premier e la compagna non intendono sloggiare in fretta. Il primo ministro dice di non volere elezioni anticipate. Ma se il Parlamento voterà per fermare l’uscita del Regno Unito dalla Ue senza accordo, tornare alle urne sarà l’unica strada. Quella che lui vuole battere. Non a caso, il messaggio di ieri era rivolto soprattutto a quei deputati conservatori decisi a fermare il no deal e chiedere un’altra proroga alla Ue, votando con l’opposizione. Una scelta che il premier intende considerare come un voto di sfiducia per chiamare il Paese alle urne. Boris è già pronto a punire chi non lo seguirà: addio ricandidatura per i tory ribelli o addirittura espulsione (se non se ne andranno da soli). Togliere il no deal dal tavolo delle trattative con la Ue, chiedendo un’ulteriore proroga, vanificherebbe la sua strategia «do or die»: fare la Brexit o morte per il Regno Unito. In gioco, secondo il premier, c’è la fiducia degli inglesi nell’intero sistema politico. Pur negandolo, Johnson vuole arrivare al voto con un’alternativa: appoggiate me sull’addio alla Ue o avrete Jeremy Corbyn al governo. I due sono come cane e gatto. Conservatore liberale il primo, progressista di ispirazione marxista il secondo. In mezzo si insinua la volpe di Nigel Farage, che ha già avvisato Boris: «Potremo essere i tuoi migliori amici o i tuoi peggiori nemici». Farage propone un patto elettorale di non aggressione tra il suo Brexit Party e i Conservatori, per portare a casa la Brexit, annientare Corbyn e vivere insieme in pace, come il neoarrivato a quattrozampe Dylin con la vecchia conoscenza Larry. Ma il piano di Boris è un altro: mangiarsi, in un sol boccone, il rivale Corbyn, la volpe Farage e la mesta Unione europea. È quello che tenterà di fare. Finora i suoi predecessori hanno fallito.