Il Messaggero, 2 settembre 2019
Voto su Rousseau: i punti critici della piattaforma del M5s
MILANO. Il passaggio è critico ma inevitabile. Domani gli iscritti alla piattaforma Rousseau sono chiamati al voto interno per esprimere il loro parere sull’accordo tra Cinquestelle e Partito democratico (ore 9-18). E già questo di per sé, fanno notare gli osservatori, la dice lunga sull’affidabilità e le garanzie di integrità delle consultazioni online del movimento. A cui per la prima volta si sa quanti militanti parteciperanno: 115.372, dato sempre tenuto segreto. In pratica: poco più dell’1% degli elettori grillini delle ultime politiche dovrà pronunciarsi su una domanda ancora fumosa, cliccando su una piattaforma a rischio di possibili falle. Il movimento ha fatto sapere che il sistema è sicuro, «tutte le contestazioni del garante sono state risolte nel vecchio sistema e non sono mai state presenti nel nuovo». Da dicembre 2017 l’Associazione Rousseau e Davide Casaleggio sono sotto stretto controllo da parte del garante della privacy, che in due tranche ha già comminato 82 mila euro di multa per violazioni di vario tipo, dal trattamento illecito dei dati personali al fatto che la piattaforma è stata ritenuta vulnerabile e i voti possono essere alterati. «Cominciamo col precisare una cosa: il voto su internet non è ancora sicuro, questo lo sostengono tutti i massimi esperti al mondo. Quindi affermare che la Rousseau è trasparente e sicura, questo no», spiega Nicola Biondo, dal 2013 a luglio 2014 capo della comunicazione del movimento alla Camera e autore con Marco Canestrari del saggio Il sistema Casaleggio. «Quello che prima in pochissimi denunciavamo, cioè l’architettura fallata della piattaforma, è stato messa a nudo dal garante della privacy e ho il sospetto che se fosse stato un sito qualsiasi, non quello di riferimento dei Cinquestelle, sarebbe stato chiuso da tempo». In due anni d’ispezione le comunicazioni tra Rousseau e garante sono state intense, tuttavia non sarebbero approdate ad alcun chiarimento effettivo, come sostiene Canestrari. Dopo alcune indicazioni sugli interventi necessari per migliorare la piattaforma, l’authority ha chiesto che fossero effettuati dei test per verificare la sicurezza. La Casaleggio li commissiona a due società esterne, imparziali, informa di aver completato i test però non comunica l’esito. Tant’è che il 21 dicembre 2017, rileva Canestrari, il garante sollecita: «Serve l’indicazione dell’operatore (società o professionista) che ha condotto l’assessment e degli esiti di tale attività in forma di report tecnico».
PROFILAZIONE
Il motivo del ritardo sta nel documento inviato alla Casaleggio dalle due società: «L’approccio alla sicurezza delle pagine esposte in rete è risultato essere inadeguato rispetto alle migliori pratiche del settore». Altro problema cruciale è la trasparenza della piattaforma. «Davide Casaleggio non produce scarpe, è un imprenditore che nasce sulla rete. È un manager privato con interessi, un fatturato, dei clienti e gestisce sui suoi server i processi interni del primo partito d’Italia. Una commistione incredibile», riflette Biondo. «Il movimento non è di sinistra né di destra, quando deve decidere Casaleggio lo fa sulla base del fatturato. Tra l’altro è un imprenditore di cui non conosciamo la lista dei clienti, che è la vera scatola nera del sistema». Ciò che ne consegue è: il voto sulla Rousseau è manipolabile? «In base all’articolo 4 comma 4 dello statuto, la votazione può essere ripetuta su richiesta del capo politico o del garante. Questo significa: noi vi facciamo votare come esercizio di democrazia, ma se non ci piace ce ne freghiamo». Infine, la sicurezza dei dati personali. C’è il rischio che gli iscritti siano profilati? La Casaleggio lo esclude con certezza assoluta, ma chi se ne è occupato dall’interno ribatte che è possibile collegare nomi e preferenze: «Sanno chi vota cosa ed è l’anagrafe del partito - dice Biondo - Un patrimonio politico enorme». Che può anche sfuggire di mano, visto che durante le Europarlamentarie una donna si è ritrovata iscritta a sua insaputa. Ma tutto questo è il passato, replica il movimento: «La piattaforma è nuova e sicura».