Crippa: "Nove senatori M5S dicono no a Conte se Lega gli dà un seggio", 2 settembre 2019
BOOM! IL VICESEGRETARIO DELLA LEGA ANDREA CRIPPA: “CI SONO ALMENO NOVE SENATORI M5S DISPONIBILI A NON VOTARE LA FIDUCIA A PALAZZO MADAMA A CONTE IN CAMBIO DI UN SEGGIO CON LA LEGA” - “QUELLI CHE HO SENTITO MI HANNO FATTO CAPIRE CHE NON PARLANO SOLO PER LORO STESSI, MA CHE CI SONO ALTRI PRONTI A SEGUIRLI…” – SALVINI: "PORTE APERTE AI GRILLINI CHE NON VOGLIONO MORIRE RENZIANI. RISPETTO LA COERENZA E LA DIGNITÀ" -
Francesco Saita per www.adnkronos.com "Ci sono stati, nelle ultime ore, almeno nove senatori del M5S che mi hanno chiamato, dicendosi disponibili a non votare la fiducia a Palazzo Madama al premier Conte". Lo dice all'AdnKronos Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, che spiega come si tratta di "eletti del Movimento, provenienti dal Sud ma anche dal Nord e centro Italia, gente che non è stata al governo gialloverde, senatori che ora chiedono di avere una candidatura per un seggio con la Lega alle prossime elezioni".
Crippa spiega che la Lega "non chiude le porte a nessuno", avvertendo che "quelli che ho sentito mi hanno fatto capire che non parlano solo per loro stessi, ma che ci sono altri pronti a seguirli". "In ogni caso - sottolinea il leghista - noi valutiamo caso per caso, faremo scelte che saranno basate su quanto queste persone hanno fatto per i temi cari alla Lega: dalla legittima difesa, alla immigrazione, alle misure sulle tasse".
SALVINI ORA CORTEGGIA I GRILLINI DELUSI Estratto dell'articolo di Alberto Mattioli per "la Stampa"
(...) Nella narrazione salviniana, la parte del cattivo tocca sempre di più a Giuseppe Conte, «un personaggio senza pudore», «da avvocato del popolo a avvocato dei poteri forti», «il regista di tutto»: «Adesso dice che non è mai stato grillino. Evidentemente ho torto io che in quattordici mesi al governo insieme non mi sono mai accorto che fosse del Pd.
In effetti il suo nuovo governo avrà un presidente del Pd, un vice forse del Pd, un sottosegretario del Pd, insomma non sarà un governo Pd-M5s ma un governo Pd-Pd». Botte da orbi sul Cavour di Volturara Appula, silenzio sull' ex amico Luigi Di Maio. «Che volete, è una vittima di questa situazione. È stato scaricato da Conte come tutto il Movimento». E qui è interessante quel che Salvini rivela: «Ci stanno chiamando in tanti, da dentro il Movimento.
Per molti l' alleanza con il Pd è indigeribile. Basta leggere i commenti dei militanti sui social di Grillo, di Di Maio o di Di Battista» . Insomma, le porte della Lega sono aperte, anzi spalancate. «Aperte ai grillini che non vogliono morire renziani, certo. Ma anche a tutti quelli che condividono le nostre battaglie. Se c' è coerenza di idee, beninteso» . Oddìo, non si riprenderà Paragone? «Di nomi non ne faccio. Posso solo dire che rispetto la coerenza e la dignità. Questo governo nasce così male che non piace né agli elettori del Pd né a quelli del M5s» .
E naturalmente, per realizzare uno scenario apocalittico. Salvini è certo che il Conte II smonterà la sua politica sull' immigrazione («In questo momento nel Mediterraneo ci sono nove navi di Ong, che caso, vero?» ), eviterà la flat tax e imporrà la patrimoniale: «In comune hanno solo l' odio per la Lega e per me.
Ma prima o poi andremo a votare. Per il momento la partita la sta vincendo la Merkel uno a zero, ma è ancora lunga». Impossibile, invece, strappargli un commento sul Colle (ma poi la platea fischia quando viene nominato Mattarella). «Non giudico l' operato di Mattarella. Gli chiederei soltanto di ascoltare il Paese che non vuole questo governo telecomandato da Berlino» . Ancora e sempre, la retorica dell' uomo della strada contro la casta, del buonsenso contro la "politique politicienne": «Io giro per le strade.
Andateci anche voi (inteso come i giornalisti, ndr) e chiedete alla gente: questo governo non piace proprio a nessuno». Sul centrodestra che potrebbe tornare in vita in caso di elezioni, Salvini è invece abbottonatissimo: «Deve evolversi e superare se stesso» , il che può voler dire tutto e niente. Va bene, però l' Italia in realtà è in ansia non per la rottura fra Salvini e Conte, ormai irrimediabile, ma per quella di cui si parla perfino di più, fra Salvini e Francesca Verdini.
È vero che, come si canta in "Traviata" , «siete disgiunti» ? «Macché. Negli ultimi due giorni è stata sempre in giro con me» . Qui in Val Seriana, però, non c' è. «Vi do lo scoop: mi aspetta a casa mia, a Milano». Niente tronista, allora. «Ma no, non si sentono da cinque anni». Beh, adesso siamo tutti più sereni.