la Repubblica, 1 settembre 2019
Sono centomila i casalinghi
VANITYX
VOGHERA Raggiunta la vetta della carriera – «ero direttore di banca all’Unicredit» – può anche venire voglia di scendere, di cambiare tutto, di ricominciare daccapo. Partendo da casa. E restandoci, a casa. Giacomo Lorenzo Botteri, sposato due volte e due volte padre, ha deciso che nella sua seconda vita coniugale sarebbe stato lui a occuparsi del “focolare domestico”. Casalingo, a Voghera. «Sì, secondo il luogo comune, vivo nella capitale delle casalinghe italiane, sto nel posto giusto», sorride mentre assicura al seggiolino della sua auto la figlia Ludovica, che compie tre anni proprio oggi. Il casalingo di Voghera (provincia di Pavia) ha ormai tanti colleghi in Italia. L’Istat riferisce che nel primo trimestre dell’anno, gli uomini fra i 15 e i 64 anni impegnati a tempo pieno nelle attività domestiche sono arrivati a quota centomila, nel 2018 erano 81 mila e appena 25 mila nel 2007. Sono ancora pochi rispetto alle colleghe donne, che superano i 4 milioni, ma in netta crescita. «Finora – racconta Giacomo – mia figlia Ludovica ha vissuto soprattutto con me perché la mamma lavora tanto». La mamma si chiama Jalila, è di origini marocchine, ha trent’anni, è titolare di due centri estetici e ha cinque dipendenti. «Lavora 12 ore al giorno – sottolinea Giacomo – La sera torna a casa stanca, molto stanca e io le faccio trovare la cena sulla tavola apparecchiata». A parti invertite, rispetto all’italica tradizione, le dinamiche sono pressoché le stesse di sempre, con i dialoghi di sempre. «Lei è tanto stanca, ma anche io fatico con gli impegni di casa, non è mica una passeggiata accudire una figlia, occuparsi della spesa, della lavatrice, della cucina. E mi è capitato di farlo presente a Jalila durante la cena. Fatico, però sono felice così. Ho rinunciato alla possibilità di guadagnare tanti soldi quando lavoravo in banca, seguivo le aziende, alcune avevano capitali importanti. Ma ho detto basta, ho approfittato di un incentivo e sono andato via. Non esiste paragone sostenibile con la gioia di assistere alla crescita, minuto dopo minuto, della propria figlia». Sovvertire la tradizione della famiglia italiana e scambiarsi i ruoli di padre e madre funziona fino a quando non è l’anatomia a mettersi di mezzo. «A Ludovica il latte materno non potevo certo darlo io. E mia moglie, dopo il parto, ha ricominciato a lavorare molto presto. Così, nell’elenco degli impegni quotidiani ho dovuto inserire anche quello di portare la bambina, a orari precisi, in studio dalla mamma che era lì ad attenderci per la poppata». Gli amici dicono di Giacomo che da quando è diventato casalingo sembra ringiovanito di vent’anni. Un complimento pesante considerato che di anni ne ha 63. «Ho bisogno di tanta energia. Altrimenti come potrei stare dietro a Ludovica? Io cerco sempre di farla divertire in modo originale». Per questo, venerdì l’ha portata a visitare la caserma dei vigili del fuoco. «Lei ama il cartone animato “Sam il pompiere”, si è divertita tantissimo». Fra qualche giorno Ludovica farà il suo debutto alla scuola materna che è stata scelta dal papà dopo accurate consultazioni con alcune amiche insegnanti. «Lo so, mi attendono le chat delle mamme e le riunioni infinite». Ma cosa farà papà Giacomo mentre Ludovica sarà a scuola? Invero, del precedente lavoro qualcosa è rimasta. «Sono giudice tributario. È un’attività che in nessun modo potrà mai condizionare gli impegni familiari». Anche perché sull’utilizzo del suo tempo libero, il casalingo di Voghera ha anche altri progetti. «Questa è una città che si è inaridita parecchio. I residenti sono quasi tutti pendolari che ogni giorno vanno a lavorare a Milano. Io vorrei che rinascesse, che acquistasse una bellezza in fondo alla sua portata. È piena di verde, Voghera. Basterebbe partire dalla valorizzazione dei suoi giardini. Io sono pronto a dare il mio contributo». E ritorna a ragionare da padre a tempo pieno: «Penso soprattutto ai nostri bambini, ai loro pomeriggi all’aria aperta». La “casalinga di Voghera” – figura entrata a far parte del linguaggio comune – oggi può farsi vanto della parità di genere. E questo grazie a un ex direttore di banca che ha deciso di occuparsi a tempo pieno della propria famiglia. «Io non ho mai conosciuto mio padre – si fa serio Giacomo Botteri – per questo voglio vivere il più possibile assieme alla mia bambina. A tre anni mi ha detto che mi ama. Non esiste ricchezza più grande. Ve lo garantisce uno che per trent’anni ha amministrato soldi. Tantissimi soldi».