la Repubblica, 1 settembre 2019
L’amore tra l’ereditiera e il profugo afghano
VANITYX
BERLINO – Tareq S. ha suonato due volte. La prima per installare internet in una delle più segrete case del mondo. La seconda o la terza il profugo afgano aveva già conquistato Katja, l’annoiata moglie di Theo Albrecht. Un uomo che vale 15,7 miliardi di euro ed è erede del leggendario impero del discount Aldi. Un uomo di cui esistono pochissime foto e zero pettegolezzi – prima della sventurata apparizione di Tareq – nonostante sia tra i dieci più ricchi della Germania. Stando alla Bild, che cita un’amica di famiglia, la quarantasettenne Katja «era annoiata della sua vita fatta di guardie del corpo, riservatezza e banalità quotidiane. Cercava distrazioni, divertimenti. Tareq era gentile, disinvolto e simpatico». Il 31enne ha conquistato la ricchissima moglie 47enne di Theo in un battibaleno. Dal 2015 Katja e Tareq vivono insieme e dall’unione è nato un anno a mezzo fa un bimbo, che la Bild chiama solo “E.”, che è apparso su una foto seduto tra i genitori sorridenti in costume tradizionale afgano, con tanto di gilet e copricapo dorati. Tareq è arrivato in Germania da Kabul nel 1996 con i suoi genitori, profughi politici; la famiglia trovò riparo in un centro di accoglienza di Aschaffenburg, dove Tareq cominciò a frequentare la terza elementare, poi la famiglia si trasferì a Essen, città dei Krupp, delle miniere e degli Aldi. Dopo la maturità divenne perito elettronico. Adesso pare si occupi degli immobili della nuova compagna Katja. L’ex marito Theo, per ora, si comporta da gentiluomo: continua a staccare ricchi assegni alla moglie nonostante il divorzio, e, al solito, non ha pronunciato pubblicamente una sillaba. Il sessantanovenne è l’ultimo rampollo della famiglia che ha fatto della riservatezza un imperativo maniacale e che, come i genitori e i nonni, non ha mai dato un’intervista in tutta la sua vita. Nel testamento di Cäcilie, la vedova morta l’inverno scorso del patriarca Theo, l’uomo che trasformò insieme al fratello Karl una catena di alimentari in un impero, una nuora e cinque nipoti sono stati diseredati perché con le loro spese pazze avevano tradito il comandamento di una vita «modesta e frugale», come recita letteralmente il testamento. Da allora i prìncipi del discount si incontrano regolarmente in tribunale per contendersi i 40 miliardi di euro di eredità. Theo, peraltro, fu rapito nel 1971 e la famiglia costretta a pagare un riscatto di sette milioni di marchi – un episodio che traumatizzò gli Albrecht e li fece diventare ancora più riservati e paranoici. Oltre un secolo fa, fu il panettiere Karl Albrecht a fondare l’impero. Scoprì una tragica allergia al pane ma invece di scoraggiarsi fondò un alimentari sotto casa con la moglie, a Essen. Dopo la guerra, i figli Theo e Karl rivoluzionarono la storia cominciando a vendere meno prodotti ma a prezzi stracciati, fondando il concetto di discount che presto conquista il Paese. Già negli anni Cinquanta avevano centinaia di negozi nel Nordreno-Westfalia. Nel 1961 i fratelli litigarono, secondo la leggenda per la vendita di sigarette, probabilmente e più banalmente per questioni gestionali. E divisero l’impero in Aldi nord e sud, lungo la Ruhr, il fiume simbolo delle acciaierie e delle miniere. E della rinascita della Germania negli anni del boom. La nuova famiglia Katja, ex moglie di Theo jr, con il nuovo marito Tareq, immigrato in Germania dall’Afghanistan e il loro bambino, che la “Bild” ( che ha pubblicato lo scatto) chiama solo “E”. Il piccolo indossa abiti tipici afgani