la Repubblica, 30 agosto 2019
Quelli che si fanno pizzicare dalle zanzare per testare un repellente
— Le lancette segnano le 20 e 20. È l’ora perfetta per esporsi all’assalto. Asghar Talbalaghi, il ghostbuster delle zanzare, l’ha scelta con cura. Ha misurato temperatura e luce dell’Alessandrino e decretato che questa è l’ora migliore per far posizionare le sue cavie sulla traiettoria degli insetti. Sono in sei, compresi due amministratori della zona, fiduciosi che dai test arrivi finalmente una soluzione all’invasione. Prendono posto sulle panchine del campo sportivo, patiboli improvvisati sui quali i volontari si accomodano in tenuta “da guerra”: una tuta integrale bianca con cappuccio, che lascia scoperte solo le gambe. Una è stata spruzzata con i repellenti tradizionali, l’altra ha una fettuccia legata all’altezza del polpaccio. Banditi gli altri profumi. Vietate le chiacchiere, perché il vapore acqueo potrebbe contaminare i risultati.
Il protocollo è rigido, l’esito da sottoporre a validazione scientifica. È la seconda puntata del test che serve per capire se questo semplice nastro in tessuto sia in grado di allontanare le zanzare, meglio degli spray sul mercato. Una tortura. Nella quale però i volontari hanno la licenza di uccidere. Le regole di ingaggio pretendono dalle cavie il conteggio dei “landing” su ogni gamba, ovvero del numero degli atterraggi di zanzare, che però, poi, possono essere schiacciate prima dei morsi.
Siamo ad Alluvioni Piovera, vicino a Casale Monferrato, dove quando cala il sole il cielo diventa più opaco oltre che più scuro. A impastare l’aria, e tormentare la vita degli abitanti, sono sciami di zanzare in viaggio dalle risaie del Vercellese e dal Pavese che si spingono quaggiù alla ricerca di un fazzoletto di terra asciutta per deporre le uova. Da anni gli amministratori cercano rimedi per i concittadini, ma pure per i turisti che d’estate disertano queste zone per paura delle punture. L’ultimo salvatore è il professor Talbalaghi: un iraniano, da anni in Italia per studiare la lotta agli insetti. «Far sparire le zanzare» è il suo mantra, da cui è nata l’idea di fondare l’Italian Mosquito Control Association, impegnata nel testare soluzione innovative per contrastare la diffusione e i disagi provocati delle zanzare e limitare i rischi per la salute connessi con la trasmissione delle malattie. Lo studio si basa sulle nano particelle da inserire in una tela, studiata dai tecnici alessandrini e da quelli dell’Università di Zagabria: il tessuto dovrebbe funzionare come una fibra isolante. «La settimana scorsa ho contato 84 morsicature – ammette sconsolato il sindaco di Casale, Federico Riboldi – ma siamo disponibili a sottoporci alla sperimentazione se servirà a trovare un rimedio». Sulla linea di tiro c’è anche il suo collega di Alluvioni: «Abbiamo zone bellissime che potrebbero ospitare centinaia di turisti, se non fosse che siamo il luogo di villeggiatura prediletto dagli insetti» ammette Giuseppe Berti. Sono le 21 e 20, l’assedio è finito. I risultati saranno esaminati in laboratorio, ma per adesso il test è fallito. Talbalaghi lo ammette: «Dobbiamo studiare ancora, i repellenti tradizionali restano più efficaci». Li usano anche i tecnici a fine serata. Si piazzano al cannone e sparano insetticida. Tra pochi minuti inizia la Sagra del Sedano e il nemico va respinto.