Corriere della Sera, 30 agosto 2019
I sorteggi di Champions
La Juventus concede la rivincita all’Atletico Madrid del Cholo Simeone, il Napoli ritrova il Liverpool campione in carica dell’eclettico Jürgen Klopp, l’Atalanta sperimenterà da vicino la forza abbagliante del Manchester City di Guardiola, l’Inter si misurerà ancora con l’atomico Barcellona di Messi, Griezmann, Suarez e nelle prossime ore anche Neymar. È la Champions, bellezza, la Coppa dei sogni, dei soldi, degli incubi.
Ma il sorteggio andato in scena al Grimaldi Forum di Montecarlo, popolato da grandi giocatori e donne eleganti, non è stato terribile. La Juventus, che ridarà l’assalto alla Coppa maledetta, poteva essere più fortunata, considerando che era testa di serie, ma la qualificazione agli ottavi non può sfuggirle. Il doppio incrocio con l’Atletico Madrid è da mal di fegato e ci permetterà di assistere al duello tra il vecchio e il nuovo fenomeno del calcio portoghese, Ronaldo contro Joao Felix. CR7 però non vuole passare il testimone: «Il girone è difficile, ma sono fiducioso e spero sia l’anno giusto per la Champions. Alla Juve sto benissimo, la prima stagione è stata speciale e credo che sarò competitivo ancora per molti anni», dice seduto accanto a Messi, il rivale di una vita e piuttosto contrariato per non aver vinto il Best Player. La sfida con il Bayer Leverkusen non sarà una passeggiata, la trasferta di Mosca contro la Lokomotiv di Joao Mario (a novembre) potrebbe rivelarsi una trappola. Ma la Juve non può tremare. E Sarri, dopo aver festeggiato l’Europa League con il Chelsea, sogna di alzare la Coppa più importante come solo tre suoi predecessori sono riusciti a fare: Benitez, Mourinho e Bob Paisley.
Ora è il momento di sognare. Lo fa anche l’Inter, che ha un girone duro. Il più duro, considerando la pattuglia italiana. L’ex Sneijder, protagonista del sorteggio insieme a Cech, non ha portato fortuna. Il Barcellona, che sta facendo un mercato extralarge da oltre 400 milioni di euro, rischia di essere la squadra da battere non solo del gruppo F, ma dell’intera della Champions. I contiani dovranno giocarsi la qualificazione con il Borussia Dortmund, impreziosito dal talento di Thorgan Hazard, fratello del più celebre Eden, mentre lo Slavia Praga, che ha appena evitato il fallimento, dovrebbe essere la squadra materasso del girone F. Conte, concentrato sul campionato, resta vago: «Il nostro è un girone prestigioso e stimolante». Il vice presidente Zanetti si sbilancia un po’ di più e da Montecarlo lancia la sfida: «Vogliamo gli ottavi», persi l’anno scorso in maniera rocambolesca pareggiando in casa con il Psv. Altra storia, soprattutto altra Inter.
Il Napoli ritrova le furie del Liverpool, ma stavolta tra i compagni di viaggio non c’è il temibile Paris Saint Germain, ma gli austriaci del Salisburgo (superati l’anno scorso negli ottavi di Europa League con qualche patema) e i belgi del Genk. Ancelotti, con la solita onestà, ammette «che il girone è difficile però migliore dell’anno scorso». E la qualificazione tra le prime 16, centrata con Mazzarri e Sarri, deve essere obiettivo imprescindibile.
L’Atalanta ha trattenuto il fiato. È stata la prima della quarta fascia a essere sorteggiata e il rischio grosso era di finire con Psg e Real Madrid. Invece alla fine è capitata con i giganti del City, ma con due squadre non impossibili, gli ucraini dello Shakhtar e i croati della Dinamo Zagabria. Considerando da dove parte, il secondo posto del girone C non è una chimera. «Per noi è un momento storico, mi sembra di sognare», dice il presidente Percassi. Per l’Atalanta è una specie di viaggio al luna park con la possibilità di far sognare la sua gente. Gasperini cerca il miracolo: magari non è probabile, ma almeno è possibile.