il Giornale, 30 agosto 2019
Il popolo dei couponisti
C’è un’Italia che la crisi economica la affronta a colpi di forbici e stampante. Un’Italia che cerca fortuna nei concorsi. Non quelli che mettono in palio un posto da bidello o da usciere, ma quelli che ti fanno conquistare un phon o uno shampoo o una macchina per fare il pane. Quando va bene un viaggio.
L’Italia di cui parliamo in realtà sono due: quella dei «concorsisti» e quella dei «couponisti». I primi sono quelli che partecipano ai concorsi a premi indetti da un’azienda di solito a fronte dell’acquisto di un prodotto. I secondi sono quelli che approfittano dei buoni sconto trovati su giornali e volantini o scaricati da internet per riempirsi la dispensa con poca spesa. Una delle più alacri concorsiste italiane, Valeria, che vive a Finale Emilia e che incontriamo in Olanda in un viaggio omaggio messo in palio da un birrificio, ci mostra una fotografia di una stanza con scaffali ricolmi di ogni bendidio. Un supermercato quasi gratuito direttamente in casa.
Di solito i due popoli coincidono. Anzi, il coupon è considerato la malattia infantile del concorso. Concorsisti e couponisti «professionisti» sono qualche migliaio in Italia, secondo un calcolo spannometrico fatto da Francesco Rosi, inventore e curatore di «Scontofferta», uno dei tanti tra siti e pagine facebook attraverso i quali si scambiano informazioni e consigli. Lui è un teorico dei concorsi e classifica gli appassionati in estemporanei, professionisti e malati, quelli che sono ai confini con la «ludopatia» (parola sua). E ha una convinzione: «Tutti coloro che partecipano e vincono con costanza poi rivendono la merce». Però anche lui ha trovato modo di guadagnare dalla coupomania: il suo sito infatti – grazie anche al fatto che ha lungamente studiato il «seo», l’ottimizzazione della collocazione nei motori di ricerca – è molto visitato e questo gli consente di monetizzare. Al punto che otto anni fa ha lasciato il suo lavoro da ingegnere elettronico per dedicarsi a tempo pieno al risparmio. Nella pagina facebook si succedono avvisi come «In palio subito i buoni da 70 (anche sbagliando la risposta)» e foto di scontrini in cui un ammontare di 233,38 euro si liquefà in appena 6,97 grazie alla voce «pagamento buoni forniti» pari a 226,41. Un’altra guru della community di Scontopoli è tale Anna Nicosia, blogger di risparmiareconicouponsipuo (ma con i caratteri evidentemente no). Altri siti di riferimento salvarisparmio.com, omaggiomania.com e tanti altri.
Quello che abbiamo capito parlando con i concorsisti e ascoltando i racconti di Rosi è che essi si considerano a metà tra i punk e i terroristi del commercio: sfruttano i «bachi» del sistema per riempirsi il frigorifero ma alla fine sono vittime essi stessi del meccanismo infernale del consumismo, che ti porta ad accumulare cose di cui non hai bisogno solo per il gusto del gratis a tutti i costi.
Come che sia, per essere dei buoni «concorsisti» ci vogliono alcuni skill: pazienza, costanza, precisione, furbizia (ma chi ha tutte queste cose non potrebbe metterle a frutto in altro modo?). I comandamenti del concorsista (e del couponista) sono: frequenta tutti i siti che segnalano concorsi e cerca di capire quali sono quelli a cui vale la pena partecipare; sii disposto a investire una piccola cifra per partecipare a un concorso ma non comprare mai nulla che non ti serva; crea una mail apposita per i concorsi se non vuoi vedere la tua casella principale invasa dallo spam; controlla molte volte al giorno la casella dedicata; non ti distrarre mai, soprattutto al supermercato; leggi sempre bene qualsiasi regolamento; studia sempre il numero dei premi erogati ogni giorno e cerca di capire se c’è un orario favorevole; nel dubbio partecipa di mattina o addirittura all’alba (narrano di una giovane donna che partecipava ai concorsi online di notte, allattando il figlio); sii sempre tempestivo; sii costante; e presta attenzione alle truffe. Perché anche gli hacker dello sconto ogni tanto sono hackerizzati.