Il Sole 24 Ore, 30 agosto 2019
Dalla Ue dieci miliardi di tolleranza
VANITYX
Una partita di fatto obbligata. È quella che nelle prossime settimane il nuovo Governo M5S-Pd dovrà giocare con la commissione Ue per sostenere la complessa manovra economica 2020. Che, senza più l’ipoteca “flat tax” targata Lega, si dovrebbe attestare tra i 30 e i 35 miliardi, compresi i 23,1 miliardi necessari per evitare gli aumenti dell’Iva e i 4-5 miliardi per spese indifferibili e rifinanziamenti obbligati.
LEGGI ANCHE / Salario minimo corretto, web tax, e più deficit: ecco il programma di governo Pd-M5S
Riempire questo bacino sarà un’impresa tutt’altro che facile. Anche per questo motivo, pur senza ammetterlo ufficialmente, i protagonisti di un esecutivo giallo-rosso sperano tutti di ottenere da Bruxelles l’ok a una nuova tranche di flessibilità di 0,4-0,5 punti di Pil da sommare alla quota dello 0,18% di Prodotto interno per interventi contro il dissesto idrogeologico e il Ponte Morandi di Genovagià utilizzata quest’anno e messa in conto per il prossimo dall’ultimo Def. In tutto si tratterebbe di 10-12 miliardi, più o meno un terzo delle coperture per la prossima legge di bilancio.
La manovra e i numeri in gioco
VISUALIZZALa manovra, secondo un primo schema abbozzato nei confronti tecnici da Pd e M5S, dovrà contenere un taglio al cuneo da almeno 4-5 miliardi, magari anche con la funzione di allargare la platea dei lavoratori beneficiari del bonus 80 euro e prevedere una forte spinta agli investimenti “Green” e a quelli destinati al Sud, senza trascurare le infrastrutture. Del resto, l’operazione “cuneo” dovrà alleggerire le imprese, e al tempo stesso aumentare le buste paga dei lavoratori.