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 2019  agosto 29 Giovedì calendario

Fabbiano, il mediano che batte i grandi

Trent’anni (o quasi) da mediano del tennis, poi trovi l’apriscatole. «La vittoria con Tsitsipas quest’anno a Wimbledon mi ha dato tanta forza morale per il match con Thiem – spiega Thomas Fabbiano, da due Slam specializzato nello smaltimento dei top ten -. Sapevo di potercela fare anche per via di quel risultato». E così è stato: 6-4 3-6 6-3 6-2 e il n. 4 del mondo – sicuramente debilitato da 10 giorni di virus intestinale ma sempre finalista a Parigi e con un mandato esplorativo per rimpiazzare i 3 Patriarchi del tennis – ha fatto le valigie per Vienna già al primo turno.
Fino a un paio di mesi fa Tommy, figlio di un medico di base che è stato sindaco di San Giorgio Jonico (Taranto), non aveva mai battuto neppure un top-30. Da Wimbledon in poi ne ha puniti 4, compresi i due top-10 Tsitsipas e Thiem. È il quinto azzurro a battere un top-5 nello Slam. A livello Atp ha vinto solo 27 match, ma 10 nello Slam, 5 solo nel 2019 che per Tommy promette di diventare l’anno più bello. La sua miglior classifica risale al 2017, numero 70. Ora è 86º, ma con in vista un 2º turno contro l’imprevedibile ma non insormontabile n.75 Atp, il russo-kazako Alexander Bublik: «Tipo strano, può fare vincenti ed errori da ogni parte del campo». È lecito sperare nell’upgrade: in classifica, perché nella considerazione generale Tommy ha già fatto un salto.
Maturazione tardiva
«Mi fa piacere che dopo tante sconfitte stanno uscendo tutte le mie qualità. E che finalmente posso alzare le braccia al cielo dopo aver battuto giocatori importanti in grandi tornei». Thomas non ha troppi centimetri in altezza (173) ma molto talento, molto fosforo, un tennis completo, la grinta lucida dell’agonista vero. È cresciuto sulla terra, ma è da corsa soprattutto sul veloce, quest’anno sull’erba oltre il terzo turno a Wimbledon ha raggiunto le semifinali a Eastbourne, con un’inclinazione speciale per gli avversari sopra i due metri: nel 2019 sul cemento ha già battuto Opelka e sul verde Karlovic, due che stazionano a quota 201.
Da fine 2018 si allena con Federico Placidilli alla tennis academy di Riccardo Piatti a Bordighera, dove lo consiglia anche Max Sartori. Cambiare aria, allenarsi con Seppi e Coric, gli è servito ad ampliare orizzonti e ambizioni, sulla scia di un altro ritardatario di successo come il 37enne Paolo Lorenzi, che al best ranking, n. 33 Atp, ci arrivato solo a 35 anni, dopo anni e anni passati a remare nelle retrovie. Hai visto mai, Tommy. —