Corriere della Sera, 29 agosto 2019
Champions, oggi il sorteggio
Rieccola, la magnifica ossessione. Magnifica e carissima. Soprattutto per chi quella coppa non la alza da un po’, come la Juventus: ha investito 188 milioni, 85 dei quali solo per il difensore De Ligt. È stata però soprattutto l’estate degli spagnoli, nessuno come loro: Real 300 milioni, 100 giusto per Hazard; Barcellona 250 che potrebbero diventare addirittura 400 se tornasse Neymar; Atletico 240, 126 solo per Joao Felix. Se la Champions è, come è, un gioco di guerra, questa somiglia molto a una controffensiva europea dopo la dittatura inglese dell’ultima edizione. Nemico numero uno è appunto il Liverpool, che invece in questa sessione non ha speso nulla, in omaggio alla vecchia regola: «Squadra che vince non si cambia». La strategia l’ha spiegata bene quel volpone di Jurgen Klopp: «Siamo già forti, perché dovremmo comprare? Soltanto perché lo fanno gli altri?».
I Reds sono rimasti gli stessi, puntano sulla continuità, sull’esperienza, sull’entusiasmo. Ma sono gli unici. Sono l’eccezione. Attorno a loro, ovunque, investimenti da far girare la testa. Forse pure troppo, a sentire uno come Alessandro Altobelli, che non ha mai nascosto la propria perplessità sull’esplosione dei costi: «Una volta era un sogno, un obiettivo che valeva una carriera, oggi mi sembra sempre più un’ossessione, una roulette russa per ricchi».
Soldi per soldi. Perché la Champions costa, già. Ma rende anche. E parecchio. Si calcola che il valore complessivo delle rose delle 32 squadre al via sfondi quest’anno quota 15 miliardi di euro. Cifra mostruosa. Ma che in qualche modo si ridimensiona, o meglio trova una logica imprenditoriale, di fronte ai quasi 2 miliardi di montepremi che l’Uefa mette in palio. I dividendi del triennio 2018-2021 sono i più ricchi di sempre: nel 2015-18, per dire, erano 1,4. Chi alza il trofeo il 30 maggio 2020 allo stadio Olimpico Atatürk di Istanbul porta a casa 110-120 milioni. Ma in realtà l’affare è per tutti. Basta esserci, basta partecipare. Le italiane incasseranno già per la presenza cifre enormi: 58 milioni la Juve, 41 il Napoli, 38 l’Inter e 23 l’Atalanta. Senza contare i premi per vittorie, passaggi del turno, incassi da stadio. Il Milan, rimasto fuori per un solo punto, ne ha persi 40. Un mucchio di quattrini andati in fumo. Capito perché si tratta di un’ossessione?
Si scatena la Spagna
Spagna scatenata: blancos, Barcellona
e Atletico le società
più spendaccione
Esaurita la fase dei preliminari, oggi si inizia a fare sul serio: alle 18, al Grimaldi Forum di Montecarlo, c’è il sorteggio degli otto gironi. La Juve è in prima fascia insieme ai vincitori dei 6 principali tornei europei (Barça, City, Bayern, Psg e Zenit) più il Liverpool campione in carica e il Chelsea trionfatore in Europa League. Seguono Napoli in seconda, Inter in terza e Atalanta in quarta. Ai gruppi sono come sempre vietati incroci fra club dello stesso campionato. La mina vagante è il Real Madrid, inserito in seconda: fra le nostre, solo il Napoli è sicuro di evitarlo.
Riflessione inevitabile: le regole sono regole e sono chiarissime, conta il ranking Uefa, ma vedere in seconda fascia i Bianchi di Zidane tre volte campioni negli ultimi quattro anni e in prima il modesto Zenit San Pietroburgo, qualche perplessità la lascia.