Corriere della Sera, 29 agosto 2019
Beatrice Herbold, l’amore segreto di Helmut Kohl
WIMBLEDONX
Si conobbero nella sauna di un albergo in Austria. Quando lei arrivò, lui era già lì, nudo, con le guardie del corpo. Lei fece il gesto di girarsi e andarsene, ma lui la invitò a restare. Fu amore a prima vista e l’inizio di una lunga storia d’amore clandestina.
Era la Pasqua del 1990, pochi mesi prima della riunificazione tedesca. Lei, Beatrice Herbold, aveva 28 anni e faceva l’agente immobiliare. Ma lui era Helmut Kohl, il cancelliere dell’unità, il gigante politico che più ha segnato la storia della Germania e dell’Europa nel Dopoguerra.
Trent’anni dopo, a due dalla morte del suo ex amante, la signora racconta tutto in un libro, Geliebte Freundin, scritto con una giornalista del settimanale Bunte in uscita per Europa Verlag. È una rivelazione che getta una luce completamente diversa su Kohl, nella narrazione ufficiale rimasto sempre fedele alla moglie Hannelore, morta tragicamente nel 2001, quando si uccise non sopportando più la malattia agli occhi che la costringeva a vivere al buio.
Voci che Kohl fosse sensibile al fascino femminile ci sono sempre state. Una insistente era che per anni avesse avuto una relazione con la sua segretaria personale, la mitica Juliane Weber, che gli fu accanto dagli anni 70 e fu il vero centro di potere della cancelleria. Con Herbold, che oggi ha 60 anni, galeotta fu la sauna, appunto. «Mi chiese di sedermi di fronte a lui», racconta, «ma io con la faccia tutta rossa per il caldo cercavo di puntare gli occhi in un’altra direzione, per non dover guardare il cancelliere federale nudo. Lui però sembrava godere della situazione».
Da lì cominciò uno scambio intenso e continuo di lettere e telefonate (non c’era ancora Internet). Ma il primo bacio arrivò solo dopo 4 anni. Fu in un ascensore: «Io gli presi la mano, ma lui all’improvviso mi attrasse a sé e mi baciò con passione. Io ero molto turbata». Il libro è pieno di dettagli sulle fughe segrete dei due innamorati, in Germania e attraverso l’Europa. «Tra noi», racconta Herbold, «c’era forte affinità d’animo, è stato un amore profondo».
La parabola discendente di Kohl e il suo addio al potere segnarono però l’inizio della fine della relazione. Dopo la sconfitta alle elezioni del 1998 ad opera di Gerhard Schröder, Kohl infatti cambiò. Lo scandalo dei fondi neri della Cdu, da lui gestiti per anni, che si sarebbe concluso con la sua definitiva emarginazione politica, lo rese progressivamente «risentito, brusco, scontroso, perfino collerico, anche nei miei confronti». Ma un chiarimento non ci fu mai. La storia si chiuse così, senza un vero perché. Eppure, commenta Herbold, «i nostri cuori sapevano che il nostro amore non sarebbe mai finito».
Noi sappiamo invece che nel 2008, sette anni dopo la morte di Hannelore, Helmut Kohl si risposò con Maike Richter, 34 più giovane di lui, che per anni aveva lavorato come sua speechwriter alla cancelleria. Avevano una relazione sin dal 2004.