Corriere della Sera, 29 agosto 2019
Greta a New York
«Mi balla ancora la terra sotto i piedi, ma voglio ringraziare tutti in questa lotta senza frontiere». Greta è stanca, e molto emozionata quando alle 16 locali arriva sulla banchina della North Cove Marina, proprio alle spalle del One World Trade Center, dove 2-300 attivisti (e molti giornalisti) la aspettano sotto una insistente pioggerellina. Gli applausi cominciano appena spuntano all’orizzonte, con dietro la Statua della Libertà, le vele scure di Malizia, la barca a emissioni zero con cui la sedicenne attivista per il clima ha attraversato l’Atlantico.
A un certo punto si emoziona – «la mia testa non sta funzionando tanto bene» – e parte un coro affettuoso di «We love you Greta». Ringrazia il team che l’ha accompagnata e dice: «So che è folle che una sedicenne debba attraversare l’Atlantico per tenere il punto, ma non possiamo più aspettare. Non pretendo che tutti lo facciano».
Sorride mentre dice che non ha mai sofferto il mal di mare ma ora non vede l’ora di trascorrere qualche giorno di riposo: «Camminerò farò una vita normale, mi laverò, starò all’asciutto e mangerò cibo fresco».
«Terra!! Le luci di New York!», aveva twittato alle quattro di notte dopo due settimane di navigazione. Diciassette barche colorate delle Nazioni Unite, una per ogni obiettivo di sviluppo sostenibile, l’hanno accompagnata fin dentro la marina.
La ragazza che ha contagiato milioni di teenager in tutto il mondo con il suo sciopero per il clima – i Fridays for future – ha preso un sabbatico per diffondere il verbo anche negli Stati Uniti dello scettico Donald Trump, che ha ritirato il Paese dagli accordi di Parigi sul clima. Nelle settimane prima dell’Assemblea generale dell’Onu (il 21 parteciperà allo Youth Climate Summit e il 23 al Climate Action Summit,) girerà per i think tank e incontrerà studenti, volontari e politici. Molto probabilmente farà squadra con la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez, che sta provando a spingere nell’agenda dei democratici il Green New Deal. Già domani Greta sarà all’Onu per lo sciopero settimanale del venerdì, quello globale è in agenda per il 20 settembre.
Chi Greta non incontrerà è Trump: sarebbe una perdita di tempo, aveva detto alla partenza, e l’ha ribadito all’arrivo: «Tutti mi fanno la stessa domanda, ma il mio messaggio per lui è: ascolta la scienza. Ma se nessuno è riuscito a convincerlo finora, dubito di riuscirci io, quindi mi impegnerò ad aumentare la consapevolezza delle persone».
Greta, che non viaggia in aereo perché troppo inquinante, cercava da mesi un modo per arrivare in America abbattendo le emissioni, e ha subito accettato la proposta di Pierre Casiraghi, figlio di Carolina di Monaco, di imbarcarsi sul Malizia II, uno yatch di 18 metri con pannelli solari e turbine sotto lo scafo. L’equipaggio – Greta, il papà, lo skipper e un film-maker – era partito il 14 agosto da Plymouth. Sullo scafo lo slogan «Uniti dietro la scienza». La scelta della ragazza ha attirato però anche critiche: intanto perché, per quanto spartano, il Malizia per funzionare in modo totalmente carbon-free ha bisogno di una attrezzatura extra lusso, e poi perché alcuni giornali tedeschi hanno scritto che un nuovo equipaggio per portare indietro la barca arriverà a New York in aereo.
Attraversato l’Atlantico, Greta sarà anche in Canada e Sudamerica. «Prenderò molti treni, autobus e forse la barca a vela di nuovo», ha detto ieri. Sicuramente parteciperà alla Conferenza Onu sul clima a inizio dicembre in Cile. Non è chiaro se invece farà tappa anche nel Brasile colpito dai roghi della foresta amazzonica. «Ho sentito cosa è successo è un ulteriore segno che dobbiamo smettere di distruggere la terra».