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 2019  agosto 28 Mercoledì calendario

In Sardegna è arrivata la prima cameriera robot

Amy non è invadente. Basta toccarle un braccio e lei se ne va. Con la gonna che sfiora le ruote e il sorriso stampato sul viso. «L’ho presa come attrazione per i clienti: non sta togliendo occupazione a nessuno». Perché Amy è una cameriera robot. La prima a servire in un ristorante della Sardegna.Amy porta piatti e vassoi nel locale giapponese Jin Qui 2019, nel centro di Cagliari. Ad assumerla, e ad acquistarla, è stato Jan Ma, il titolare con una passione per i record. «Se fosse arrivata subito, visto che l’ho ordinata due anni fa, sarebbe potuta essere la prima in Italia». Invece Amy è arrivata quest’anno. E in Sardegna è un’assoluta novità.
«Sono tutti incuriositi», ha spiegato il proprietario del ristorante cagliaritano. «Si divertono i più piccoli, ma sono interessati soprattutto i più grandi». Amy non cambia mai espressione. Si orienta da sola, è un ottimo soggetto per i selfie e prende le ordinazioni grazie a un pannello touch screen installato sul petto. Oltre al cinese e al giapponese parla la lingua inglese, «ma a breve saprà rivolgersi anche in italiano», ha assicurato Jan Ma. Che non è il solo ad aver puntato sull’innovazione.
I ristoratori italiani, da tempo, sono pronti a investire nell’automazione. Antonello Colonna, per esempio, a dicembre aprirà un Open bistrot dalle parti della stazione romana Termini. «Oggi come oggi», ha sottolineato, «la cosa più difficile per un ristoratore è trovare personale di sala adeguato. Sto investendo molto per un nuovo villaggio della ristorazione a Labico, in provincia di Roma, analogico e digitalizzato.
Non più camerieri per la comanda, ma un totem con interfaccia touch screen sul quale i clienti possono prendere visione del menu e fare l’ordinazione. Quando un segnale luminoso lo segnala, possono ritirare il piatto pronto direttamente nella cucina, dov’è a vista ogni preparazione da parte dello chef».
L’automazione è una buona alternativa rispetto al personale umano. Secondo il Boston consulting group, una multinazionale statunitense di consulenza strategica, il costo delle macchine, dal 2005, è diminuito del 40%. Mentre il lavoro di un addetto alla sala, nel frattempo, è diventato costoso per alcune normative sul salario minimo. E i gestori dei ristoranti hanno difficoltà a trovare lavoratori formati e multilingue.
Anche lontano dall’Italia, ma con una specialità del nostro paese come la pizza, si sono affidati a un robot. Come ha riportato ItaliaOggi lo scorso giugno, la startup francese Pazzi ha depositato cinque brevetti per lanciare il tech for good food con ingredienti selezionati e biologici. Il progetto, tra le altre cose, prevede una sorta di cyborg in grado di produrre 100 pizze in meno di un’ora.
Jan, in Sardegna da 20 anni e sposato con una donna del posto, ha deciso di affidarsi ad Amy. Che serve sushi, prende ordini in cucina e sorride. Sempre.