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 2019  agosto 28 Mercoledì calendario

Quaranta migranti morti in un naufragio

Nuovo naufragio al largo della Libia, si temono molti morti, forse anche bambini. Mentre il ministero dell’Interno di Matteo Salvini impone il divieto di ingresso a un’altra Ong, che ha soccorso 101 migranti e adesso cerca un porto sicuro: «Hanno firmato anche Trenta e Toninelli», comunica subito il Viminale esprimendo «soddisfazione per la ritrovata compattezza del governo».
La notizia del naufragio è lanciata da Alarm Phone, il servizio di supporto alle imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo, che lunedì notte riceve una richiesta di aiuto: «Una barca al largo delle coste libiche con un centinaio di persone a bordo: avevano lasciato Al Khums (97 chilometri a nordest di Tripoli, ndr) circa tre ore prima e si trovavano in grave difficoltà, piangevano ed urlavano, dicendoci che alcuni erano già morti. Abbiamo tentato di ottenere la posizione Gps ma i naufraghi erano nel panico e non sono riusciti a comunicarla...». Poi arrivano gli aggiornamenti e sono terribili. La Guardia costiera libica ha recuperato cinque corpi, ci sono anche quelli di una donna e di un bambino. Altri 65 migranti, dice la Marina, sono stati salvati, ma in troppi mancano all’appello. Le ricerche proseguono. «Temiamo che a dozzine abbiano perso la vita – dice Alarm Phone —: il Mediterraneo è una tomba». Twitta anche Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr che assiste i sopravvissuti in Libia: «Almeno 40 morti nelle ultime ore, fonti parlano di bambini fra le vittime, circa 900 morti quest’anno».
In Italia, intanto, si rischia un nuovo caso Open Arms, l’ultima imbarcazione approdata a Lampedusa su provvedimento della Procura di Agrigento dopo aver salvato dei migranti – nel frattempo trasferiti a Pozzallo e alcuni presi in carico dalla Spagna – che aspettano ancora di essere redistribuiti in Europa: l’ipotesi è che la Francia ne accolga 40, altrettanti la Germania, la Spagna 15, il Portogallo 10 e il Lussemburgo 2. La nuova nave, giunta a poche miglia dal confine delle acque territoriali di Malta, si chiama Eleonore, bandiera olandese ed equipaggio della Ong tedesca Lifeline: ha raccolto 101 persone sempre al largo della Libia e poi si è messa in viaggio verso nord. Com’è andata lo raccontano i volontari: «Il gommone stava affondando, i migranti sono stati presi a bordo. La cosiddetta Guardia costiera libica si è avvicinata ignorando l’ordine di mantenere una distanza di sicurezza. Le persone temevano di dover tornare in Libia ma grazie alla determinazione del capitano Reisch le milizie libiche hanno rinunciato». Capitano Claus Peter Reisch, in passato già multato per un altro soccorso contestato, che poi accusa Malta di «negare acqua e cibo».