Libero, 27 agosto 2019
Mare o Monti? Se hai figli non importa dove
IN MONTAGNA
Osservare. In montagna si osserva molto. Con o senza macchina fotografica al collo, la maggior parte di quelli che scelgono questa meta lo fa per riempirsi gli occhi di panorami e viste mozzafiato, rese ancora più preziose dalla ricchezza dei suoni della natura circostante. Quando si hanno figli l’osservazione è diversa, ma non meno valida, essa è accompagnata da un vivace e continuo confronto nel quale i genitori offrono storie di monti e montanari, e i bambini rispondono con domande, scoperte e intuizioni. Andare per sentieri in loro compagnia comporta molte pause: pause per bere, pause per sassolini entrati nelle scarpe, pause per commentare tane sospette sul ciglio del sentiero, pause per osservare tracce di animali. Durante tutto il cammino di tanto in tanto si affaccia un ritornello: «Sono stanco, quanto manca?».
Ma poi, tra una storia di elfi e una teoria su porte nascoste tra le cortecce degli alberi, si riparte con in mano fiori, quadrifogli e bastoncini, nelle tasche sassi e nocciole, e sul volto di tutti un nuovo sorriso. La sera si torna a casa sudati, esausti. Bellissimi. Al rientro basta una doccia e rapida si riaccende la voglia, quella dei figli, di chiedere, capire, fare, i genitori probabilmente vorrebbero solo distendersi. Ma i bambini, si sa, hanno molta più energia delle mamme e dei papà, non resta che tirare fuori un gioco in scatola e concedere una partita.
NIENTE CREME
Rinunciare. Quando si parte per le vacanze al mare, la prima cosa a cui un genitore deve rinunciare è l’idea di riuscire a stendere la crema sulla pelle dei figli senza insabbiarsi. I più ostinati ci provano ogni volta, ma improbabile che qualcuno ci sia mai riuscito. La seconda cosa molto difficile che si verifichi è avere una sdraio o un lettino tutto per sé: quando si hanno bambini ancora piccoli, queste sedute servono solo per appoggiare gli asciugamani, al più si può tentare di farle usare ai propri figli perché, dopo il primo bagno, restino fermi mentre mangiano un pezzo di pizza. Tempo due minuti, si riparte dalla crema, la sabbia tra le dita, i castelli da rifare e un nuovo tuffo in acqua. Per una mamma può essere anche molto faticoso accettare il fatto che dalla spiaggia non tornerà mai a casa con i capelli in ordine, qualcosa di asciutto addosso e senza sabbia. Ultima cosa da tenere a mente, ma questa vale in ogni occasione ed è da subito molto chiara a tutti i genitori già al primo vagito del figlio in ospedale: mai chiudere gli occhi.
SORRISI E STANCHEZZA
A onor del vero, ben consapevoli di quello che li aspetta, ogni buon genitore va volentieri in ogni luogo con i figli. Se li porta ovunque e vorrebbe condividere con loro davvero ogni esperienza. E questo lo fa per trasmettere il più possibile, per farsi conoscere e per conoscerli, lo fa perché raccontare una storia mentre si cammina sotto un’abetaia ha tutto un altro sapore, lo fa perché l’odore del sale sulla pelle dei propri figli e le loro ciocche bagnate mancherebbero, lo fa per ammirare l’essenza della vita. Lo fa perché i sorrisi dei bambini rendono il cuore di chi li osserva ogni giorno più grande.