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 2019  agosto 27 Martedì calendario

Inutile andare sulla Luna se si distrugge la Terra

La tempesta che in novembre si è accanita sulle Dolomiti abbattendo 1,5 milioni di metri cubi di foreste, l’innalzamento anche in Europa delle temperature, il ritrovamento di pesci equatoriali nelle acque dell’Adriatico e del Mediterraneo che modificheranno l’ecosistema marino facendo scomparire molte specie autoctone fanno toccare con mano che la questione ambientale incomincia a coinvolgere la nostra vita quotidiana. Sarà meglio quindi non fare spallucce di fronte agli incendi che stanno distruggendo l’Amazzonia, alla voglia di sfruttamento intensivo della Groenlandia da parte del presidente degli Stati Uniti, allo scioglimento dei ghiacciai, all’avanzata della desertificazione dell’Africa.Dai primi allarmi, di tempo ne è passato tanto, ma quasi nulla è stato fatto. Addirittura Donald Trump ha disdetto gli impegni che gli Stati Uniti avevano assunto sulle emissioni tossiche, mentre l’Europa anche su questo fronte si dimostra divisa e inconcludente, in grado solo di varare piccole direttive sulla plastica. Sarebbe il caso, invece, che l’Europa riprendesse, almeno sull’ambiente, una sua leadership culturale, contrattando con la Cina non i dazi bensì norme antinquinamento e di tutela ambientale (in questo modo ristabilendo anche criteri di sana concorrenza sui mercati internazionali), avviasse progetti di cooperazione con i paesi africani finalizzati alla salvaguardia del territorio e impegnandosi anche nel difficile compito di colpire le multinazionali che scaricano sull’Africa i propri peccati inquinanti, sensibilizzasse gli Stati Uniti affinché si rendano conto che siamo tutti sulla stessa barca. E dovrebbe farsi promotrice di un organismo internazionale: così come s’è formato il Wto per regolamentare i commerci sarà utile anche un medesimo organismo a tutela dell’ambiente. Invece anche nel G7 di Biarritz i leader europei sono andati ognuno per proprio conto e quindi con un irrisorio potere contrattuale.
La questione ecologica non può più riguardare solo una nicchia di persone ma deve entrare nel tessuto collettivo. È inutile andare sulla Luna se si distrugge la Terra. Al di là del folclore di Greta Thunberg il tema si sta rivelando terribilmente serio e se qualcuno preferirà tenere la testa sotto la sabbia ci penseranno i cataclismi a risvegliarlo. Servirà a poco trovare poi colpevoli di comodo. La responsabilità è di chi, ora, non sta facendo nulla.