la Repubblica, 26 agosto 2019
Al G7 di Biarritz anche il ministro degli Esteri dell’Iran
Aveva preparato il colpo diplomatico in gran segreto. Emmanuel Macron è riuscito a portare il ministro degli Esteri iraniano a Biarritz per un incontro a sorpresa durante il vertice del G7.
La notizia dell’aereo di Javad Zarif atterrato nella città basca a metà giornata ha provocato scompiglio all’Hotel Bellevue dove erano riunite le delegazioni del summit. Il ministro iraniano ha incontrato il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian e Macron negli uffici del comune. Portare uno degli uomini forti di Teheran, già oggetto di sanzioni americane, a qualche passo da Donald Trump è sembrata quasi una provocazione. «Il leader Usa era stato informato prima», ha precisato l’Eliseo, negando qualsiasi sgarbo.
L’arrivo di Zarif è stato preceduto da un teso botta e risposta tra Trump e Macron. L’Eliseo aveva infatti sostenuto che la Francia era stata incaricata di portare un messaggio di mediazione a Teheran. «Non ne abbiamo mai discusso» ha smentito Trump salvo poi aggiungere a proposito dei negoziati portati avanti dalla diplomazia francese: «Ognuno parla con chi vuole». Qualche ora dopo, quando si è saputo che l’aereo iraniano era atterrato a Biarritz, il presidente americano ha rilasciato un prudente «No comment». Vista la sua suscettibilità, è sembrata una timida apertura.
Il presidente francese lavora a una soluzione di compromesso che dovrebbe portare all’offerta di una sospensione provvisoria delle sanzioni Usa, affinché il regime di Teheran possa riprendere in parte l’export di petrolio, in cambio dell’impegno a rispettare pienamente l’accordo sul nucleare siglato nel 2015. «La strada è difficile ma ne vale la pena» ha commentato il ministro iraniano prima di ripartire in serata. La riunione con Le Drian e Macron è stata «positiva», ha aggiunto l’Eliseo. Oltre a Trump, erano stati avvertiti solo Boris Johnson e Angela Merkel dell’improvvisata. «Ogni iniziativa che può portare a discutere è benvenuta» ha commentato la cancelliera tedesca. La delegazione italiana, ha spiegato l’Eliseo, non era stata informata in quanto non fa parte dell’accordo sul nucleare.
Fino all’ultimo il blitz è stato incerto. Il via libera è arrivato nella notte di sabato dopo la lunga colazione tra Macron e Trump e la cena tra i leader organizzata nella spettacolare cornice del faro di Biarritz. Il confronto tra i sette capi di Stato e di governo ha avuto momenti di tensione quando il presidente americano ha ribadito l’idea di voler riportare la Russia dentro al vertice, facendolo tornare al formato G8, con l’idea di invitare Vladimir Putin già nel prossimo summit che si terrà negli Usa. Trump si è trovato di fronte l’opposizione convinta di Macron, Merkel e Johnson che hanno posto varie condizioni, a cominciare da un accordo sull’Ucraina. La Russia è stata esclusa dal G8 nel 2014 dopo l’annessione della Crimea. Il premier Giuseppe Conte ha mantenuto una posizione più sfumata. «L’Italia – ha spiegato una fonte diplomatica – ha confermato l’utilità di un percorso che possa condurre a un esito positivo, fermo restando la premessa di sforzi da parte di Putin».
Non basta un vertice nella California francese amata dai surfisti per pacificare le difficili relazioni tra Europa e Stati Uniti. Rispetto alle premesse, il summit che si conclude oggi è però riuscito a evitare scontri eclatanti. Trump che, fino a qualche giorno fa aveva detto di considerare il G7 uno «spreco di tempo», ha rivendicato con una serie di tweet il buon andamento del summit, bollando come “fake news” chi ha parlato di tensioni tra lui e gli altri leader. Dopo le minacce di dazi sui vini francesi in rappresaglia contro la Digital Tax ha mandato il segretario americano al Tesoro, Steven Mnuchin, a trattare con l’omologo Bruno Le Maire per trovare un’intesa su una tassazione mondiali dei grandi gruppi di Internet.
Per Macron il risultato diplomatico più importante, anche se forse modesto, è proprio questo: essere riuscito a contenere l’esplosività del presidente americano, scongiurando che sabotasse il vertice come aveva fatto l’anno scorso in Canada.