Corriere della Sera, 26 agosto 2019
Intervista a Mara Venier. Parla dei suoi nipoti
Da Claudio, che ha due anni, si fa tirare i capelli («per fortuna non ho le extension»), riempire di baci decisamente fisici e lascia che i suoi pomeriggi liberi diventino il momento ideale per intensissime gare con il triciclo o infiniti tour sulle giostrine del parco. Giulio, invece, ormai è grande, ha 17 anni, ma anche se non sempre vuole che i suoi amici la vedano, lei non rinuncerebbe per niente al mondo al tempo passato insieme e quindi, senza fare una piega, lo aspetta mimetizzata dietro un muretto.
Mara Venier adora i suoi due nipoti e adora essere nonna.
«Non ho paura di dire che i miei nipoti sono la mia ragione di vita. E anche la parola, nonna, mi piace proprio. Non mi ha mai spaventata. Sono diventata mamma a 17 anni, è stata una gioia grandissima ma non ero matura. Quando sono diventata nonna ne avevo poco più di 50 e poi 66: con i miei nipoti la gioia è diventata assoluta».
Che rapporto ha con loro?
«Giulio, che è un figo pazzesco, dice che sono una nonna rock, tendo molto a difenderlo, a sposare le sue ragioni. Claudietto è pazzo dei capelli biondi, io lo lascio giocare con i miei, li tira come un pazzo... passo dei momenti di totale felicità con loro».
Con loro fa cose che non ha potuto fare con i suoi figli?
«Più che altro ero giovane... nella mia vita la carriera non ha mai avuto la priorità, quindi non è stato quello. Il successo televisivo poi è arrivato tardi, avevo già 40 anni e i figli erano grandi».
Nella sua vita precedente come andavano le cose?
«Avevo seguito Francesco Ferracini, allora mio marito da cui avevo avuto Elisabetta, a Roma. Lui voleva fare la carriera di attore, io avevo aperto un negozietto sotto casa, a Campo dei fiori. In poco tempo ero diventata la stracciarola più famosa di Roma. Erano anni molto belli. Dei miei amici intellettuali si trovavano in questa libreria vicina, si chiamava Al tempo perso. Per fare il verso a loro avevo chiamato il mio negozio di stracci Al tempo ritrovato».
Oggi è una nonna bellissima e di successo...
«Io il desiderio di diventare nonna l’ho sempre avuto. Anzi, è diverso, io da nonna non capisco più niente. Quando Elisabetta mi ha detto che era incinta sono stata strafelice. Oggi sono molto orgogliosa di Giulio, del ragazzo che è diventato».
Come è con lui?
«C’è tanta complicità. Andiamo insieme per negozi, oppure ai concerti... Lui però non vuole si sappia troppo che sono sua nonna... quando lo vado a prendere a scuola lo aspetto dietro un muretto e quasi lui finge di non vedermi, all’inizio. Per scherzare un po’ ogni tanto gli scrivo su Instagram: “Amore della nonna”. Lui cancella subito i miei messaggi e io rido. Però ogni tanto anche mi dice: dai, taggami in questa foto così prendo qualche follower», e ride.
C’è qualcosa che per lei è importante insegnare ai suoi nipoti?
«Cerco di ripetere al grande che quello che davvero conta è seguire il suo cuore. Che deve capire bene cosa desidera fare nella vita e provarci, non scegliendo di accontentare gli altri e facendo quello che si aspettano da lui».
E poi c’è il piccolo Claudio...
«Lui è arrivato in un momento particolare della mia vita. Avevo perso da poco mia mamma, che dava un senso alla mia vita. Non sorridevo più, non ho avuto voglia di farlo per un lunghissimo periodo... è stato molto, molto brutto per me. Poi è arrivato questo bimbo e mi ha ridato la felicità».
Che cosa fate assieme?
«Io con lui mi diverto proprio. In generale per i miei nipoti mi sbrodolo, ma con lui faccio tutto quello che mi chiede. Penso sia un miracolo mandato proprio dalla mia mamma. Insieme giochiamo a nascondino, facciamo di tutto. Ho due vertebre spostate, i medici mi hanno detto di non sollevare pesi ma me ne frego. È molto fisico, mi abbraccia tanto e lo lascio fare, eccome. E se sto due o tre giorni senza vederlo sto male, almeno dieci minuti ma devo salutarlo».
Che differenza c’è tra l’essere mamma e essere nonna?
«Da nonna sono molto apprensiva, ad esempio. A vent’anni ero più incosciente. Prima prendevo tutto con più leggerezza, da grandi ci si rimbambisce. Poi li difendo su tutto. Se a mio nipote dopo due ore tolgono la playstation dico ai suoi genitori: “Ma ridategliela ancora un pochino...”. Sì, mi metto in mezzo, li vizio. Quando Claudio dorme a casa con me, non mi vergogno a dire che mi piazzo fuori dalla porta e aspetto che si svegli, così se succede sono subito lì».
Le capita mai di fare la babysitter per lui?
«Poco, magari uscissero di più i suoi genitori e mi facessero fare la bambinaia. Non vorrei altro».
Ora le piacerebbe una nipotina?
«Posso essere sincera? Io vorrei solo maschi, ho proprio un debole».