la Repubblica, 23 agosto 2019
Andrea Zamperoni, lo chef di 33 anni trovato cadavere in una stanza sulla 77esima strada nel Queens. Era avvolto in una coperta
Lo hanno trovato morto in un ostello da pochi dollari a tre isolati da casa sua. Il cadavere di Andrea Zamperoni, 33 anni, lo chef di Casalpulsterlengo scomparso misteriosamente nella notte fra sabato e domenica, sarebbe stato scoperto mercoledì sera, avvolto in una coperta in una stanza sulla 77esima strada, nel Queens, dopo che qualcuno aveva chiamato anonimamente la polizia. Ma l’identità è stata confermata solo nel tardo pomeriggio di ieri. Un posto losco, il Kamway Lodge: frequentato da prostitute e spacciatori di droga e dove per chiudersi una porta alle spalle bastano appena 35 dollari. E in effetti alcuni turisti dicono di aver sentito un litigio due sere fa, provenire proprio dal piano dov’è stato ritrovato il cadavere. Ma per sapere com’è effettivamente morto il giovane bisognerà aspettare i risultati dell’autopsia.
Ad annunciare con una breve nota che il corpo ritrovato era effettivamente quello dello chef lodigiano, è stato il management del ristorante dove lavorava, Cipriani Dolci. Il locale affacciato sull’atrio monumentale di Grand Central, la stazione di Manhattan, parte della celebre catena che affonda le sue radici nell’Harry’s Bar di Venezia: «Con tristezza apprendiamo che Andrea, amato e rispettato membro della nostra squadra da molti anni è morto».
Era a New York da un anno, Andrea. Ma faceva parte del team Cipriani da almeno undici, lavorando nei locali di Miami, Abu Dhabi e Londra, come suo fratello, il gemello arrivato in città due notti fa, probabilmente colui che ha riconosciuto il cadavere. «Travolto dal dolore, suo fratello non rilascerà nessuna dichiarazione» dice il comunicato del ristorante. «Abbiamo fiducia nella polizia di New York, stanno facendo ogni sforzo per chiarire questa tragica situazione. Zamperoni era una persona responsabile, di buon cuore, un grande lavoratore. Ci mancherà immensamente».
E pensare che solo ieri mattina i colleghi che lavorava al suo fianco speravano ancora. «Continuiamo a lavorare come sempre, ma siamo tesi, preoccupati, tristi. Non abbiamo idea di cosa possa essergli successo e ci manca moltissimo» aveva detto a Repubblica Ignacio Albo, 29 anni, newyorchese di remota origine italiana, “sous chef” – numero due ai fornelli – mostrandoci la cucina dove lavorava Zamperoni: «La più piccola della città dove si prepara il cibo più buono», su tutti «quel fegato alla veneziana, di cui Andrea era un vero campione». Erano stati loro a dare l’allarme: «Quando lunedì non si è presentato, ci siamo subito preoccupati: non era da lui, chiamava anche se era in ritardo di un solo minuto. Così all’una ci siamo decisi a informare la polizia». I coinquilini di Andrea, gli amici con cui divideva l’appartamento sulla 74esima strada, sempre nel Queens, avevano confermato che sabato era rientrato come al solito dal lavoro intorno alle dieci di sera. Intorno alle due del mattino era però uscito. Aveva fumato una sigaretta in strada: ed era salito su un auto, forse prelevato da un Uber. «Non conosco i suoi amici, ma non mi sembrava il tipo da frequentare brutta gente. Non aveva vizi e qui non aveva fidanzate. Ne aveva avuta una a Londra, ma avevano rotto» diceva ancora Albo, sospirando. «Ho un brutto presentimento: ha lasciato a casa il passaporto, il permesso di lavoro. E qui, nel suo armadietto, gli abiti e gli utensili. Nessuno chef si separa dai suoi utensili». Mattia De Nicola, 23 anni, è lo junior chef, il numero tre della cucina. Romano, lavora da Cipriani Dolci da appena un mese: «Ma consideravo Andrea un fratello» ti dice. «Era sempre sorridente, preciso e gentile. Ho lavorato con lui dall’inizio, mi aveva preso sotto la sua protezione. Quando lunedì non lo abbiamo visto arrivare, sono stato il primo a cercarlo. Sul suo telefono scattava sempre la segreteria e allora gli ho scritto su Instagram e su Facebook, anche se gli ultimi post non erano recenti. Ho scaricato perfino una di quelle app per rintracciare i telefonini. Non è servito a niente, Andrea era sparito nel nulla». Nella cucina di Gran Central nessuno immaginava fosse morto a pochi metri da casa sua.