la Repubblica, 23 agosto 2019
L’Europa sdogana l’assenzio, il distillato dei poeti maledetti è il 239esimo liquore Igp
Anche Bruxelles sdogana la Fata Verde, la Bleue, la bevanda che rende folli ossia l’assenzio, il demoniaco distillato alcolico bandito per quasi un secolo al quale, da lunedì scorso, i funzionari europei consentono finalmente di fregiarsi dell’indicazione geografica protetta. Dopo quindici anni di battaglie legali, alle storiche distillerie di Pontarlier, cittadina a pochi chilometri dalla Svizzera, dove nell’Ottocento si contava il più gran numero di distillerie, è stato riconosciuto il diritto di etichettare il loro prodotto come marchio di origine garantita. In Francia, di questa bevanda ad alta gradazione alcolica (fino a 70°) s’è ricominciato a produrne solo nel 2000, dopo ottantacinque anni di assoluto divieto.
Verde smeraldo o verde chiaro, il liquore ha un gusto amarognolo e si produce con fiori e foglie di Artemisia absinthium e di altre piante quali melissa, anice, finocchio e coriandolo. Nacque come un toccasana nel cantone svizzero di Neuchâtel, per poi attraversare in fretta il confine e arrivare a Parigi, dove raggiunse il massimo successo attorno al 1860, quando l’ora del tè divenne “l’ora verde”, in cui si consumava appunto l’assenzio. Ne abusarono molti bohémiens e “artisti maledetti”, quali Rimbaud e Verlaine, ma anche Oscar Wilde e Vincent van Gogh, e qualche anno dopo Pablo Picasso e Amedeo Modigliani.
Miracoloso elisir o musa per alcuni, anticamera degli ospedali psichiatrici o ascensore verso i paradisi artificiali per altri, l’assenzio non fu soltanto un aperitivo ma il simbolo di una civiltà, un fenomeno che riguardò tutte le classi sociali, dal proletariato alla grande borghesia. Fino a quando ci si rese conto che berne in modo abitudinario poteva provocare allucinazioni, cecità, depressione e convulsioni. Perciò, nel 1905, ci fu chi diede il via a una campagna abolizionista strumentalizzando un fattaccio di cronaca: l’assassinio della moglie incinta e dei suoi due figli compiuti da un grande bevitore di assenzio, Jean Lanfray. Nel 1914, con la Francia appena immersa nella Prima guerra mondiale e al seguito d’infuocati dibattiti all’Assemblea nazionale, l’assenzio fu bandito in Francia.
Protagonista del recente riconoscimento da parte dell’Ue è François Guy, uno dei maggiori distillatori di Pontarlier, che già negli anni Novanta si era battuto per togliere il divieto sulla produzione. Dimostrò allora che il tujone, la molecola ritenuta responsabile dell’"abstintismo”, è in realtà inoffensiva: «Ne abbiamo comunque ridotto al minimo la quantità, senza abolirla del tutto, perché è essenziale al gusto. A provocare danni nell’Ottocento era soprattutto la grande quantità di alcol ad alta gradazione che si beveva».
La Fata Verde prodotta a Pontarlier è ora diventata la 239esima bevanda liquorosa che può beneficiare dell’indicazione geografica protetta in Europa. La concorrenza sarà dura.