La Stampa, 22 agosto 2019
Per i fuori sede il boom degli affitti. 570 euro per una stanza a Milano
Per il quinto anno di seguito gli studenti universitari fuori sede avranno un rientro dalle vacanze accompagnato da un aumento del costo della stanza in affitto. Nel 2019, invece, secondo l’analisi dei prezzi effettuata da Immobiliare. it, l’unica città dove non ci saranno rincari a livello medio è Bari, dove ci si trova di fronte a un calo del 2% rispetto all’anno scorso.
Il listino
Prezzi in crescita anche secondo l’ultima analisi di Solo Affitti: nelle principali città universitarie l’aumento è in media del 6% circa dopo quello del 4% dell’anno precedente. Secondo “Solo Affitti”, in media una camera singola costa 312 euro al mese, mentre un posto letto in doppia richiede una cifra mensile di 218 euro. I prezzi sono in salita soprattutto nelle grandi città. Per “Immobiliare.it” l’aumento più alto spetta a Bologna, dove per una camera singola in un appartamento la cifra richiesta è aumentata del 12% in un anno. Il record delle tariffe, invece, ancora una volta spetta a Milano che si conferma la città più cara in cui vivere da fuori sede: 573 euro la media di una camera, in aumento del 6% rispetto al 2018 nonostante una domanda che continua a crescere (+5% su base annua).
La classifica
Subito dopo il capoluogo lombardo per gli studenti sono particolarmente proibitive due città: Roma dove i prezzi medi sono di circa 448 euro al mese e Bologna che con gli aumenti di quest’anno raggiunge i costi della capitale arrivando a 447 euro. Con aumenti che oscillano fra il 2% e l’8%, si aggirano sempre intorno ai 300 euro le cifre richieste nelle altre città: si passa dai 353 euro di Torino ai 306 euro al mese di Pavia. Ma nelle città più grandi l’andamento degli affitti risulta molto diverso se si considerano i diversi quartieri.
Quartiere per quartiere
A Milano gli affitti nelle stanze singole aumentano ovunque tranne che nelle zone Isola, Sarpi, Cenisio, Bovisa. Ma nella zona Centrale e Repubblica l’aumento è del 15% rispetto all’anno scorso. A Torino aumenti così alti si registrano a San Salvario, San Donato, Campidoglio, Cit Turin. Nel centro della città gli affitti delle stanze sono in caso del 15%. A Roma le differenze non sono così marcate. Gli aumenti più elevati sono in zona Marconi e San Paolo o a Prati, Cinecittà e al Quadrato (5%) mentre nel quartiere Aurelio e a Boccea sono in discesa dell’8%. «La crescita dei costi delle stanze in affitto non si arresta da diversi anni», ricorda l’amministratore delegato di “Immobiliare.it”, Carlo Giordano, spiegando che gli aumenti dipendono non solo dagli studenti e dalla loro domanda in crescita ma anche dalla presenza sul mercato degli affitti di nuovi soggetti che hanno bisogno di stanze e non di interi appartamenti: dai lavoratori fuori sede ai turisti che hanno stravolto il mercato degli affitti brevi, in particolare nelle città d’arte.
Il boom di richieste
«Una domanda così ampia e diversificata – sintetizza l’esperto – ha portato l’offerta immobiliare a ridursi e, di conseguenza, continua a trascinare i costi verso l’alto». Da questi aumenti resta escluso il Sud perché le sue università non sono particolarmente interessanti per i fuori sede: Bari e Palermo sono le uniche due città delle 14 prese in considerazione nella ricerca di “Immobiliare.it” a mostrare un calo delle ricerche di stanze. Nonostante offrano ottime occasioni di risparmio, sono infine sempre meno gli studenti e i lavoratori fuori sede disposti a condividere una stanza con un’altra persona. La domanda di posti in una camera doppia è infatti in calo ovunque, a eccezione ancora una volta di Bologna, dove è cresciuta del 9% per gli importanti aumenti registrati di recente.