la Repubblica, 22 agosto 2019
«La crisi italiana insegna che allearsi con la destra non funziona». Lo dice Macron
«La lezione che ci viene dall’Italia è una sola: quando ci si allea con l’estrema destra alla fine è l’estrema destra che vince». Emmanuel Macron commenta per la prima volta la crisi politica italiana. Durante un lungo incontro con l’Association Presse Présidentielle, il leader francese parla a braccio con i giornalisti accreditati all’Eliseo per un’ora e mezza dell’attualità internazionale in vista del G7 che la Francia organizza a Biarritz nel weekend. Rispondendo a una domanda di Repubblica, Macron si mostra compiaciuto dal fatto che Matteo Salvini potrebbe essere fuori da un futuro governo di coalizione. «Me lo auguro», dice senza mezzi termini il capo di Stato che però non rinuncia a una stoccata al leader dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio.
«Faccio una semplice constatazione – argomenta Macron – chi era in testa nelle ultime elezioni politiche? Il Movimento 5 Stelle che poi ha deciso di governare con Salvini. E ora chi è il grande perdente dell’ultima sequenza? Di Maio». Il leader della Lega non è indebolito dall’attuale crisi politica? «Forse, me lo auguro», ribatte il presidente francese. «Ma pensare che allearsi con l’estrema destra sia un modo di reinventare la politica non funziona. Lo vediamo altrove, non funziona mai». Il breve flirt di Di Maio con il movimento dei gilet gialli ha lasciato tracce all’Eliseo. Il presidente francese prosegue: «Con questo non voglio dire che Salvini è il grande vincitore della crisi, ed è per questo che sostengo l’iniziativa del presidente Mattarella». Macron appoggia convinto l’ipotesi di un nuovo governo di coalizione per isolare la Lega, sulla scia di quanto proposto da Matteo Renzi che ieri era invitato alla televisione francese. «L’Italia – commenta Macron – è un Paese amico e un grande popolo il cui destino è profondamente europeo. È un Paese che merita un governo e dei dirigenti che siano all’altezza».
Alla vigilia dell’arrivo in Francia del dimissionario Giuseppe Conte per il vertice di Biarritz, il leader francese si richiama ancora una volta al suo legame con il Quirinale, decisivo per normalizzare le relazioni diplomatiche tra Roma e Parigi. In attesa che lo scenario politico italiano si chiarisca, il fronte europeo al G7 si presenta quantomai fragile, tra la Cancelliera tedesca indebolita e l’imprevedibile Boris Johnson. Macron, che incontra oggi il nuovo premier britannico, esclude di rinegoziare l’accordo sul Brexit. «È un’opzione che non esiste».
Le discussioni tra i leader riuniti a Biarritz si annunciano tese. Tanto che la presidenza francese ha già deciso di rinunciare al rituale comunicato conclusivo del summit che l’anno scorso in Canada aveva provocato estenuanti trattative per ottenere la firma di Donald Trump, poi ritirata. «Inutile negarlo: ci sono divergenze tra noi», ammette Macron a proposito dei negoziati con gli Usa su dossier come Iran, clima, commercio internazionale. Impossibile, quindi, uscire dal summit di questo weekend con un testo unanime tra Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Canada e Giappone. Ci saranno invece, ha spiegato Macron, dichiarazioni ad hoc su alcuni dossier con coalizioni a “geografia variabile”. «Preferisco non perdere tempo e aprire una discussione franca con gli altri leader piuttosto che rimanere prigioniero dei nostri dissidi», precisa il leader francese che riceverà alcuni rappresentanti iraniani prima del vertice. Macron apre invece a un rientro della Russia nel G8, parlando di ipotesi «pertinente», così come proposto da Trump, non prima però di aver trovato una soluzione sull’Ucraina. «È una condizione preliminare a qualsiasi ritorno nel G8», precisa il leader francese, ricordando che Mosca è stata esclusa dal club delle grandi potenze dopo l’annessione della Crimea nel 2014. Nonostante le premesse non esaltanti, Macron è convinto che il G7 di Biarritz sarà comunque una tappa importante per rilanciare il multilateralismo di cui la Francia si vuole fare garante per resistere, parole del leader francese, «all’imbarbarimento del mondo».