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 2019  agosto 21 Mercoledì calendario

L’euro diventa anche moneta virtuale

L’euro è la prima moneta di rilevanza globale candidata a tagliare il nastro degli instant payment, cioè i pagamenti elettronici al dettaglio con accredito sul conto del beneficiario in pochi secondi anziché in uno o più giorni lavorativi, come avviene oggi anche con sistemi di pagamento online o elettronici. Mentre gli sguardi (e le preoccupazioni) del mondo si appuntano sulla nuova moneta privata virtuale annunciata da Facebook, la Libra, o sulle evoluzioni di altri “cripto asset” tipo bitcoin o i gettoni digitali (digital tokens), l’innovazione più smart nei sistemi di pagamento sta maturando nell’Eurozona, a migliaia di chilometri dai luoghi dove hanno visto la luce i protagonisti della rete: Google, tra i motori di ricerca, Amazon o Alibaba tra le piattaforme commerciali, Whatsapp nella messaggistica.
Prima del dollaro o dello yen, i pagamenti “cash without cash”, come dicono i tecnici, saranno in euro, perché le infrastrutture di mercato sono già operative e l’impulso politico atteso dalla Commissione Europea accelererà il processo in corso.
Cuore di questa rivoluzione in corso è TIPS (Target Instant Payment Settlement), la piattaforma pubblica paneuropea attivata dall’Eurosistema lo scorso novembre e affiancata alle altre due infrastrutture di mercato per i pagamenti all’ingrosso (Target2) e nel comparto dei titoli (Target2-Securities). Una piattaforma dell’Eurosistema completamente ideata, ingegnerizzata e gestita nel Centro Donato Menichella (CDM) della Banca d’Italia, a Frascati. TIPS è una frontiera tecnologica e, allo stesso tempo, una realtà già operativa da mesi, in grado di gestire non meno di 2mila pagamenti al secondo. A regime, si prevede che TIPS regoli in media non meno di 46 milioni di transazioni al giorno, ovvero il 10% delle transazioni retail che si realizzano nell’Ue a 28, secondo una stima della Banca per i Regolamenti Internazionali (BRI).
Da quando l’euro è in circolazione (gennaio 2002) le forme di pagamento senza banconote o monete sono raddoppiate ma il cash copre ancora 75% del totale. Difficile dire quanti anni passeranno prima dell’addio all’ultima banconota emessa dall’Eurosistema ma è certo che, quando il momento comincerà a essere considerato davvero a portata di mano, sarà perché TIPS ha preso il volo e i pagamenti in tempo reale si eseguiranno con moneta di banca centrale, non più con la “fiat money”.
Una prova? Eccola: la Svezia, paese che ha dichiarato l’addio alla corona cartacea entro il 2030 e che è dotato di una sua rete nazionale per gli instant payment, ha deciso di trasmigrare in TIPS entro il 2021. Un’altra prova? I tecnici della Fed responsabili dei sistemi di pagamento statunitensi sono venuti nella sede di Frascati per studiare a fondo TIPS, piattaforma che funziona su sistemi opensource e non su mainframe IBM come Target2 o T2S.
Soluzioni nazionali per i pagamenti real time sono in avanzata sperimentazione in diversi Paesi fuori dal Vecchio Continente. Ma nel cantiere dell’euro non si auspica la proliferazione di soluzioni locali che ostacolino la piena integrazione del mercato unico.
Per questo nel novembre 2017 è partito il sistema privato RT1 di Eba Clearing, diventato la prima infrastruttura di pagamento istantaneo paneuropea in “fiat money” che a fine 2019 avrà elaborato complessivamente 10 milioni di transazioni denominate in euro e raggiunge già oltre 2.300 fornitori di servizi di pagamento (PSP) in 12 paesi europei.
Sul fronte TIPS, entro la fine dell’anno è previsto l’avvio di una “prova di fattibilità” (Proof of Concept) che coinvolgerà una serie di operatori (banche, reti commerciali, piattaforme private di pagamento online) per verificare le potenzialità di TIPS, perché l’adozione di massa dei pagamenti istantanei richiede ancora tempo. Sia le aziende che i PSP hanno infatti ancora molte modifiche da apportare alle loro procedure e devono innovare l’offerta di prodotti e servizi affinché i pagamenti real time “cash without cash” possano diventare parte integrante della vita aziendale e di ogni singolo consumatore in tutta Europa.
Intanto Bankitalia continua a svolgere il suo ruolo da protagonista nella gestione delle piattaforme di pagamento europee: giorni fa ha annunciato la chiusura della gara per la realizzazione di ESMIG, il portale unico di connettività ai servizi Target2, Target2Securities, TIPS e all’Eurosystem Collateral Management System (ECMS). Un bando europeo da 541 milioni di euro chiuso in soli cinque mesi su mandato Bce: hanno vinto il raggruppamento di imprese composto da SIA SpA – Colt Technology Services Italia SpA, da una parte e Swift, il colosso mondiale dei servizi di messaggistica finanziaria (ogni giorno più di 9.000 operatori in più di 200 nazioni scambiano fra loro messaggi finanziari secondo gli standard Swift).
Il “go live” di ESMIG è previsto nel novembre 2021 quando dovrebbe completarsi il consolidamento delle due piattaforme T2 e T2S. Un passaggio che segna la realizzazione della strategia Vision 2020 decisa dall’Eurosistema per lo sviluppo e l’ammodernamento di queste piattaforme di mercato.
L’operatività di TIPS, garantita h 24 per 365 giorni l’anno, e la gestione delle reti che animano questa evoluzione ha la sua base al CDM di Frascati, il centro dal quale Bankitalia condivide anche la gestione operativa di Target2 e T2S insieme con la Bundesbank e con il supporto di Banque de France e Banco de España. La risposta delle banche centrali alla sfida della criptocurrency parte da qui, è una sfida europea e come si disse ai tempi del varo della moneta unica «indietro non si torna».