La Stampa, 21 agosto 2019
Acqua e luce sempre più cari
Quelle che una volta erano le mini-bollette, da 20 o magari 25 euro, non esistono più. Le hanno spazzate via gli ultimi dieci anni di rincari record su tutti i fronti. Nel periodo che va dal 2008 fino al 2018 sono scattati verso l’alto i prezzi della gran parte dei servizi che arrivano nelle case delle famiglie. A guidare la corsa degli aumenti è stata la bolletta dell’acqua che, nell’arco di tempo considerato, è aumentata nettamente con un balzo deil 64,8%. In controtendenza, invece, le bollette della telefonia mobile che dal 2008 al 2018 sono scese di circa il 20%, a causa della concorrenza e della guerra delle tariffe.
I conti li ha fatti un recente studio diffuso dall’Osservatorio sulle comunicazioni Agcom che ha raccolto i dati di tutte le utilities. L’analisi ha stilato una vera e propria classifica delle stangate che i consumatori hanno dovuto incassare negli ultimi anni. Se in testa ai rialzi si è piazzata la spesa per l’acqua, il secondo costo diventato più caro è risultato essere quello per la bolletta della luce. Molti se ne sono accorti. Nel periodo, questa voce è rincarata di più di un terzo (+35,2%) nonostante un mercato tutelato che dovrebbe calmierare le uscite delle famiglie per l’elettricità. La terza voce cresciuta di più è stata invece quella della tariffa per i rifiuti. Qui i rialzi sono stati del 26%. In classifica, al quarto e quinto posto, ci sono anche i servizi per il trasporto: i mezzi pubblici sono saliti del 24,3% mentre il biglietto del treno è incrementato del 18,6%. Fanalino di coda tra tutte le voci che ogni mese pesano sui bilanci dei consumatori è risultata essere l’utenza per il gas. Qui le famiglie, in dieci anni si sono ritrovate a sborsare il 16,8% in più.
Il salasso degli aumenti di acqua, luce e rifiuti non è sfuggito alle associazioni di consumatori. «È un fenomeno che è cresciuto negli ultimi due, tre anni – spiega Pietro Moretti dell’Aduc -. Sono soprattutto i pensionati a chiederci spiegazioni sull’aumento. Tante volte non capiscono le voci elencate in fattura e vogliono sapere perché pagano tanto di più rispetto a qualche anno fa». È il caso delle utenze della luce. «Il costo dell’energia è anche meno di un terzo dell’ammontare da pagare a fine mese – spiega l’esperto -. Il resto del conto va a coprire accise e oneri vari». Sugli aumenti ha inciso anche il nuovo corso sulla tassazione locale. I tagli a livello nazionale sono ricaduti sulle amministrazioni locali che spesso hanno rincarato i prezzi delle diverse utenze.
«Gli aumenti delle tariffe negli ultimi 10 anni – conclude il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – hanno impoverito le famiglie, con un impatto più forte sui nuclei a reddito medio-basso. Questo perché si tratta di incrementi che hanno colpito servizi indispensabili e beni primari, di cui non è possibile privarsi, come acqua ed energia.