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 2019  agosto 21 Mercoledì calendario

Bibbiano, tre nuovi indagati per presunti affidi illeciti da parte dei servizi sociali

Ci sono nuovi indagati nell’inchiesta “Angeli e demoni” della procura di Reggio Emilia sui presunti affidi illeciti da parte dei servizi sociali della Val d’Enza. Si tratta di tre funzionari dell’Unione dei Comuni modenesi Area Nord, accusati di abuso d’ufficio, per una consulenza affidata alla psicologa Nadia Bolognini (moglie di Claudio Foti, responsabile del centro “Hansel e Gretel” di Pinerolo), una settimana dopo gli arresti di fine giugno, quando la professionista era già agli arresti domiciliari.
La vicenda è stata segnalata lunedì scorso dal consigliere di Forza Italia della provincia a Modena, Antonio Platis, e dal capogruppo forzista nell’Unione dei Comuni, Mauro Neri. I due hanno presentato un esposto dopo aver scoperto che il 3 luglio scorso era stata redatta una determina con cui l’amministrazione impegnava dei fondi a vantaggio di una casa famiglia del modenese. Denaro che sarebbe servito a coprire i costi per le sedute della psicologa (170 euro all’ora) che da alcuni mesi seguiva un bambino segnalato dai servizi sociali di Mirandola (Modena). I forzisti, determina alla mano, lunedì hanno presentato una segnalazione ai carabinieri di Reggio Emilia, i quali dopo alcuni accertamenti hanno trasformato l’esposto in una informativa depositandolo in procura. Di fatto questa mattina i magistrati reggiani trasmetteranno il fascicolo a Modena, competente per territorio.
Una vicenda ancora tutta da verificare anche alla luce della difesa degli uffici dell’Unione dei Comuni interessati, i quali hanno fatto sapere che «proprio a seguito delle notizie dell’inchiesta, il 2 luglio la determina era stata bloccata e, conseguentemente, anche il pagamento». Secondo l’amministrazione insomma si tratterebbe di un abbaglio da parte dei due esponenti forzisti dovuto al fatto che «la data del 3 luglio riportata sulla determina di affidamento dell’incarico è posta in automatico dal sistema di gestione degli atti e si riferisce alla conclusione dell’intero procedimento». Una versione che dovrà essere verificata dagli inquirenti, ma poco convincente per Forza Italia. Il partito anche ieri ha ribadito che si tratta di una «determina retroattiva».