la Repubblica, 21 agosto 2019
Alla ricerca del caimano perduto (o rapito)
«Ora ci scherziamo su, ma la psicosi c’è stata. In spiaggia cercavamo tutti su Google per capire se gli alligatori possono arrivare fino in mare». Valentina Scoscini e Francesca Ricci sono di Arezzo, e come ogni anno sono in vacanza nella frazione di Cala Liberotto, sabbia bianca e mare cristallino a 12 chilometri a nord di Orosei, nel Nuorese. Ieri in spiaggia, raccontano anche loro, l’unico argomento di conversazione, tra ironia e apprensione, era il mistero di Jack, il coccodrillo scappato, rubato o rapito, forse già morto, avvistato nei campi o forse no: un caimano di un metro, un metro e mezzo, sparito dal circo Martin, che per una settimana ha sistemato tende, roulotte e animali in uno spiazzo polveroso non lontano dalle spiagge e dal campeggio. E che lunedì pomeriggio si è spostato più a sud, a Tortolì, in Ogliastra. Lasciandosi dietro, però, Jack il caimano.
«È impossibile che sia scappato – dice Eufrasio Martino, titolare del circo – ieri (lunedì, ndr ) verso le 15 ho visto che la teca era aperta e senza lucchetto e che il caimano non c’era più. Ho denunciato subito per la sicurezza di tutti: se non viene gestito come si deve può far male». Del caso si occupano i carabinieri di Siniscola. Ieri, a movimentare le placide giornate estive, sono arrivati anche i carabinieri del Centro anticrimine dei forestali. Qualche controllo nei canaloni e negli stagni, ma dell’animale nessuna traccia. Dal comando non confermano il furto e danno poco credito al blitz animalista. Anzi, i militari non escludono che l’animale, nato in cattività, possa essere già morto. L’ipotesi del furto non convince: per il titolare un caimano può valere anche 5mila euro, ma secondo gli esperti del corpo forestale della Sardegna il mercato degli animali esotici è molto limitato. La vox populi – o la vox di ombrellone – ipotizza però una sparizione legata a motivi di assicurazione.
La caccia e le indagini sono scattate ieri mattina, ma in realtà l’allarme è di lunedì in tarda serata, diffuso sulla pagina Facebook ufficiale del Comune. «Si invita la popolazione a prestare particolare attenzione e segnalare ogni ipotetico avvistamento alle forze di polizia». Un post inusuale, seguito subito da commenti e critiche. Serie («la cosa migliore sarebbe non dare spazio a spettacoli con animali», le più frequenti) o tra l’ironico e l’allarmato («scrivete almeno le dimensioni altrimenti uno pensa che sia scappato Godzilla»). Il sindaco di Orosei, Nino Canzano, smorza toni e polemiche: «L’ironia in rete dimostra che non c’è apprensione».
Di Jack però si è persa ogni traccia. Ivan Rosica, milanese, è in vacanza con la moglie e i tre figli: «Io ho un po’ paura – scherzava ma non troppo dopo aver ricevuto la notizia – Ai bambini non lo dico, non vorrei si spaventassero». La psicosi dell’avvistamento per ora non ha preso piede. Anche se, continuano le ragazze di Arezzo, «quando giocavamo a beach volley e il pallone finiva tra i cespugli il pensiero di trovare il faccione del coccodrillo l’abbiamo avuto». La proprietaria della pescheria di fronte al campo dove il circo si era attendato, però, sostiene di aver trovato rovesciate proprio ieri mattina le buste per la differenziata. «Non era mai successo, è stato il coccodrillo che cercava cibo», assicura. Una lotta senza quartiere tra cornacchie – un problema ultimamente – e cani randagi con il coccodrillo a fare da intruso. Resta l’appello dell’Enpa: «Non uccidetelo – chiede la protezione animali – recuperatelo in sicurezza e affidatelo a un santuario».