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 2019  agosto 20 Martedì calendario

Il più grande parcheggio al mondo di bici

«Per far scendere la gente dall’auto dobbiamo dar loro alternative comodissime»: con queste parole, ieri, la segretaria alle Infrastrutture Stientje van Veldhoven ha inaugurato a Utrecht il parcheggio per le bici più grande del mondo, 12.500 posti su tre piani di fronte alla stazione centrale della quarta città dei Paesi Bassi. Tradotto: se lasci la bici in stazione – a Utrecht lo fa un pendolare su due – e poi la rubano o non trovi parcheggio, smetterai di usarla.
E invece lo Stationpleinstalling, completato e inaugurato ieri, incarna il sogno di ogni ciclista urbano. Tre piani sorvegliati, percorsi da doppie file di rastrelliere «a castello» per 12.500 posti totali, gratuito nelle prime 24 ore e poi agibile a 1,25 euro al giorno, e contenente, infine, anche officina e servizio di noleggio: è costato 40 milioni, parte di un piano di incentivi a livello nazionale che il governo sostiene con investitori privati.
Come l’azienda pubblica delle ferrovie, la NS, che nei posti bici attorno alle stazioni ha investito di recente «decine di milioni», dichiara un portavoce: «Metà dei nostri utenti vanno in stazione in bici, e ne serviamo un milione al giorno». L’obiettivo nazionale è che avvenga pedalando il 50% degli spostamenti quotidiani. Non un’utopia: nei Paesi Bassi la prima pista ciclabile fu costruita nel 1885, oggi ci sono 1,3 biciclette per abitante, e la bici è da poco nell’elenco del «patrimonio intangibile», come i tulipani.
Patrimonio
Nei Paesi Bassi la bicicletta è «patrimonio intangibile». Ce ne sono 1,3 per abitante
Il parcheggio, già presentato dallo studio Hoogstadt ad Amsterdam all’ultima Biennale di architettura per biciclette – progetti italiani presenti: nessuno – copre 17 mila metri quadri per 12.500 bici; il vicino parcheggio auto, per lo stesso numero di vetture, occupa 325 mila metri.
Le associazioni di ciclisti urbani di tutto il mondo hanno ora un termine di paragone in più; quelle locali, invece, sbuffano comunque. «Gli stalli non sono molti», dice il portavoce del comitato Fietserbond. «E bisogna permettere comunque il parcheggio in città». Le bici lasciate in giro sono rimosse dai vigili urbani. «Ma non si possono chiudere tutte in un parcheggio. Rendono vive le strade».