la Repubblica, 20 agosto 2019
Un appello a Mattarella per Lucano: il padre sta morendo
«Suo padre se ne sta andando, si permetta a Mimmo Lucano di salutarlo». Dopo mesi di attesa ed inutili istanze respinte dai giudici, gli attivisti del “Comitato Undici Giugno”, nato a sostegno delle battaglie dell’ex sindaco di Riace, hanno deciso di rivolgersi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «L’ultima speranza» dicono. Chiedono la revoca dell’esilio imposto a Lucano nell’ottobre scorso, dopo essere finito ai domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e irregolarità nell’affidamento degli appalti per la differenziata. Invocano «un gesto umanitario» per permettergli di far visita ed assistere il padre. Un provvedimento urgente – spiegano – perché le condizioni dell’anziano, 93enne stanno peggiorando. «Presidente, ci appelliamo alla sua conclamata sensibilità ed al suo rispetto per i valori umani e per la dignità della persona», si legge nella petizione, che in poche ore ha collezionato migliaia di firme. Al riguardo, Lucano nulla commenta. Solo a chi gli sta vicino ha confidato quanto gli pesi la distanza dal padre. L’ultimo abbraccio fra i due risale al 26 maggio scorso. Si votava per le comunali ed eccezionalmente all’ex sindaco era stato concesso di tornare a Riace. Curvo sul suo bastone, capelli bianchi e grandi occhiali, Roberto Lucano ha preteso di aspettarlo di fronte al seggio. Lì, sotto una pioggia sottile, padre e figlio si sono stretti. Poi Mimmo Lucano è dovuto andar via. Sul divieto di dimora a breve dovrebbe nuovamente pronunciarsi la Cassazione, che già nei mesi scorsi aveva demolito le argomentazioni del Riesame, dando indicazioni che i giudici sembrano aver ignorato. Ma la malattia potrebbe essere più rapida della giustizia.